Corriere della Sera

Conte dà il via libera a Eriksen

Contro il Ludogorets, il danese dall’inizio. Il tecnico: «Il k.o. con la Lazio brucia»

- DAL NOSTRO INVIATO Guido De Carolis

RAZGRAD Senza otto giocatori, lasciati a casa da Antonio Conte per un motivo o per l’altro, e con l’obbligo di ripartire dopo le due sconfitte contro Napoli e Lazio, l’inter si riaffaccia in Europa League per distendere i nervi e ricomincia­re a vincere. Nell’andata dei sedicesimi della coppa di riserva, in cui farà il suo esordio ufficiale anche la Var, i nerazzurri trovano il Ludogorets, una sorta di Juventus bulgara capace di vincere gli ultimi otto titoli di fila, grazie ai milioni del presidente Kiril Domuschiev, un Abramovich in miniatura, che ha costruito un impero scommetten­do sull’industria farmaceuti­ca, creando una flotta mercantile e entrando nel mondo dei media. Il Ludogorets, imbattuto in campionato, è il suo giocattolo con cui però spera stasera di divertirsi Christian Eriksen, finito in panchina nelle ultime tre uscite. Il piccolo stadiolo Razgrad, ore 18.55 di Razgrad,

Ludogorets Inter cittadina

4-2-3-1 3-5-2 di appena

23 Iliev 27 55 mila abitanti,

4 Cicinho 33 ancora 30 Moti 13 davvero bulgara 5 Terzier 2 e con inconfondi­bili 3 Nedyalkov 11

18 Dyakov 8

12 Anicet 20 tratti post sovietici,

17 Jorginho 24 è il

84 Marcelinho 34 luogo scelto

88 Wanderson 10 da Conte per

28 Keseru 7 sperimenta­re

Arbitro: Del Cerro Grande e lanciare il Tv: ore 18.55 Sky 201, 253 danese titolare, per provare come gli cade addosso il nuovo vestito nerazzurro. «Vedo troppa ansia su Eriksen, l’inseriment­o è positivo, sono sereno. Mi aspetto una crescita individual­e dei giocatori, se arriva ne beneficia tutto il collettivo», sottolinea l’allenatore.

Eriksen è la sintesi perfetta del momento Inter e del suo mondo: grandi possibilit­à, espresse però solo in parte. Può essere proprio il centrocamp­ista sbarcato a gennaio a far fare l’ultimo e più difficile salto, quello mentale.

Bisogna credere in ciò che facciamo, aveva detto Conte dopo la sconfitta contro la Lazio, costata il primo posto. Uno schiaffo da cui l’ambiente deve ancora riprenders­i, «è un risultato che brucia», ammette l’allenatore. Il match con il Ludogorets è il primo rilancio minimo dopo aver perduto il piatto grosso, ma snobbare l’europa League non è consentito. Arrivare in fondo vale circa 25 milioni, ma è soprattutt­o una questione

Valori

Nerazzurri in campo per l’orgoglio e il portafogli­o: la coppa di scorta vale 25 milioni

d’orgoglio: «Se siamo veramente forti dobbiamo dimostrarl­o, magari alzando un trofeo a fine stagione», evidenzia Andrea Ranocchia.

Una situazione simile, con due sconfitte una dietro l’altra, l’inter l’aveva vissuta pure all’andata quando fu disarciona­ta da Barcellona e Juventus. Seppe ripartire allora, deve farlo oggi, e il Ludogorets, una sorta di pensionato per calciatori brasiliani di seconda classe, è l’occasione giusta per recuperare, oltre a Eriksen, anche Alexis Sanchez. Il cileno dopo l’intervento si è rivisto a tratti, in Bulgaria ha una chance per tornare a segnare. L’obiettivo, nonostante il turnover, è chiudere subito la pratica qualificaz­ione per rituffarsi così sulla rincorsa a Lazio e Juventus. Recuperare si può, bisogna solo crederci.

 ?? (Lapresse) ?? Talento
Christian Eriksen, danese, 28 anni, arrivato in gennaio dal Tottenham
(Lapresse) Talento Christian Eriksen, danese, 28 anni, arrivato in gennaio dal Tottenham

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy