Corriere della Sera

Frana a Petra, muore giovane turista italiano

Giordania, il 32enne di Piacenza era in viaggio con moglie e cognati. Il crollo causato dalle forti piogge

- di Alessandro Fulloni

Le foto che postava sui social lo ritraggono sempre sorridente in giro per il mondo con lo zaino in spalla: i deserti del Nord Africa, le Dolomiti, Pompei, Parigi e sotto i portici della sua Piacenza, dove viveva con la moglie Sonia, fotografa, con cui era sposato da poco. Ieri Alessandro Ghisoni, ingegnere, 32 anni, è morto a Petra, il celeberrim­o sito archeologi­co in Giordania, la «città rosa» in pietra arenaria a circa 200 chilometri dalla capitale Amman. Lo ha travolto un masso.

Un incidente (di cui ha dato notizia l’agenzia di stampa ufficiale giordana e confermato dalla Farnesina) dalla dinamica in parte da chiarire. Alessandro era in vacanza in Giordania assieme alla compagna e ai cognati e in mattinata sono andati a visitare lo sconfinato dedalo, scavato nella roccia, di tombe, teatri, sale funerarie e templi che si estende tra canyon e strette vallate. Un sito maestoso, visitato ogni anno da almeno un milione di turisti, che è stato anche lo sfondo per le scene di tanti film, tra cui «Indiana Jones e l’ultima crociata».

Petra — fondata dall’antica popolazion­e araba dei Nabatei — ha però un equilibrio assai delicato. Ogni pioggia copiosa trasforma le stradine della «città rosa» — patrimonio dell’unesco che sorge su un altopiano desertico — in torrenti pericolosi­ssimi, provocando frequenti crolli. Proprio lo scenario in cui si è verificato l’incidente in cui è morto Alessandro.

Nei giorni scorsi (stando anche a quel che ha detto Suleiman

al-farajat, presidente dell’autorità regionale, all’agenzia di stampa giordana) le precipitaz­ioni abbondanti hanno indebolito il terreno. Grosse pietre si sono staccate dai fronti rocciosi che sormontano i monumenti, travolgend­o la piccola comitiva di turisti. Alessandro, soccorso subito, si è spento in ospedale ad Amman. Le autorità giordane hanno escluso che qualcuno abbia deliberata­mente fatto cadere le rocce e lo stesso al-farajat ha detto che la polizia ha controllat­o con accuratezz­a tutte le telecamere.

L’ingegnere lavorava per la Bolzoni, impresa piacentina che esporta in tutto il mondo carrelli elevatori. Faceva parte del team «progettazi­one e innovazion­e» e l’azienda lo ricorda come un ragazzo «brillante e appassiona­to». Le autorità giordane hanno ribadito che entro il prossimo mese, in collaboraz­ione con le Nazioni Unite, verranno rimosse le rocce pericolose. Durante le violenti piogge nel novembre 2018 migliaia di turisti vennero salvati dalla prontezza di guide e venditori di souvenir che li fecero arrampicar­e sui sentieri che dominano le tombe.

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Alessandro Ghisoni
Ingegnere Alessandro Ghisoni
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