«La nave in condizioni spaventose» Giappone sotto accusa per i contagi
Il medico e due video: «Nessuna zona rossa, il caos». Oggi rientrano i connazionali (negativi)
Due giapponesi che erano a bordo della Diamond Princess sono morti ieri in ospedale a causa del coronavirus. E sulla nave da crociera, che è nel porto di Yokohama dal 4 febbraio, ci sono stati altri 13 casi di Covid-19, il che fa salire a 634 il numero dei contagiati sui 3.711 passeggeri presenti a bordo quando è esplosa l’epidemia. Tutto questo si poteva evitare? Assolutamente sì secondo l’infettivologo giapponese Kentaro Iwata, docente all’università di Kobe, che, martedì scorso, in due video su Youtube ha definito «caotiche» e «spaventose» le condizioni a bordo del battello. A colpirlo, durante un’ispezione, è stata la mancanza di «zone rosse» sulla nave che è in quarantena da due settimane. «Ho temuto di prendere anche io il Covid-19 perché non c’era alcun modo di sapere dove fosse il virus: niente zona verde e zona rossa. Poteva essere ovunque». I video, in giapponese, sono stati visti da oltre un milione e trecentomila persone.
Altri virologi giapponesi sulla rivista Science hanno messo in risalto un altro problema importante. Ora che è terminata la quarantena sulla nave, i passeggeri di altre nazionalità, «una volta rimpatriati nei loro Paesi di appartenenza, saranno messi ancora in isolamento per altre due settimane, mentre i giapponesi negativi al test potranno viaggiare senza problemi per tutto il Paese», spiega Hitoshi Oshitani, della Tohoku University. Secondo Iwata «il Giappone ha perso un’occasione per rispondere a domande importanti su questo nuovo virus, facendo un’indagine rigorosa, testando tutti i passeggeri all’inizio della quarantena e seguendoli fino alla fine, per capire meglio la trasmissione dell’infezione e quando è partita. Non c’è modo di sapere se infezioni secondarie si siano verificate dopo l’inizio della quarantena».
Tokyo, però, ha respinto al mittente le critiche e il professor Iwata, giovedì mattina, ha cancellato i suoi video dopo aver avuto «assicurazioni da una persona di fiducia che i metodi di controllo e le zone di separazione sulla nave erano migliorate». Come a dire che la denuncia aveva ottenuto i suoi effetti.
Per il governo giapponese è solo l’ennesima critica ricevuta per le deboli risposte all’emergenza sia nell’imposizione di controlli alle frontiere che nel test dei casi sospetti.
Intanto oggi pomeriggio partiranno per Roma una ventina di italiani che erano rimasti sulla Diamond Princess. Ieri sono risultati tutti negativi al test per il virus. Rimangono, invece, a bordo il comandante Gennaro Arma e altri nove connazionali membri dell’equipaggio. «Il capitano Arma vuole guidare la sua squadra in questa situazione straordinaria — ha scritto in una nota l’armatore della Princess Cruises — ma non vede l’ora di tornare a casa presto da sua moglie e dalla sua famiglia. Chiediamo di rispettare la privacy della sua famiglia». Il volo dell’aeronautica militare farà scalo a Berlino, prima di atterrare a Pratica di Mare, per far scendere alcuni passeggeri di altri Paesi.
Finora sono quasi mille le persone sbarcate dalla Diamond Princess. Secondo il ministero della Salute nipponico ci vorrà ancora qualche giorno per evacuare tutte le persone risultate negative al test.
La linea di Tokyo
Il governo ha respinto le critiche. A bordo i metodi di controllo sarebbero migliorati