Corriere della Sera

«Con i soldi che ci darà Balotelli io mi compro due Ferrari» Il legale e l’accusa di violenza

La chat dell’avvocato della ragazza. «Solo una battuta»

- Andrea Priante

Soltanto un trappolone per spillare soldi e — magari — comprarsi un’auto di lusso. Anzi due: «Una Ferrari gialla e una blu».

C’è anche questo, agli atti della Procura di Vicenza, che chiede di processare l’avvocato Roberto Imparato per il ricatto a Mario Balotelli. Voleva che il calciatore versasse 100 mila euro per non spifferare ai giornali che una vicentina lo accusa di averla violentata quando aveva 16 anni. La prova regina è la registrazi­one della telefonata avvenuta il 15 settembre 2017 tra Supermario e la presunta vittima: «Io piangevo, secondo te perché piangevo? (...) Che poi ti dicevo sempre di smetterla, di smetterla, di smetterla e non ce la facevo...». Parla dei rapporti consumati nella discoteca High Club di Nizza, iniziati in modo consensual­e ma proseguiti anche se lei chiedeva di interrompe­re. Lui, nell’audio, sembra ammettere di aver sentito quei lamenti «e la terza volta ho visto che ti faceva male e ho smesso».

Ci sono tre inchieste: quella di Vicenza (per l’estorsione di Imparato ai danni di Balotelli), della Procura per i minori di Venezia (sempre per il ricatto, ma stavolta sotto accusa c’è la ragazza) e quella di Brescia, che invece indaga il calciatore per violenza sessuale. Gli uffici hanno a disposizio­ne gli stessi atti, raccolti dai carabinier­i della Procura vicentina. Ci sono intercetta­zioni e le chat trovate nei cellulari. Messaggi che gettano un’ombra sull’intera vicenda.

La polizia giudiziari­a scova una conversazi­one tra Imparato e una collega. È il 15 settembre, la informa che la cliente ha concluso la telefonata. «Appena finito: Imparato 1 - Balotelli 0. Registrato per venti minuti. Voglio una Ferrari gialla... e una blu». La collega gli chiede cosa farà con la registrazi­one. Lui gongola: «Confession­e piena... Devo pensarci, è delicatiss­imo». E si lascia sfuggire: «Abbiamo fatto cento prove. La ragazza è un’attrice nata». Quindi l’intera telefonata, la voce rotta dal pianto, le pause... sarebbe una recita. «Alla fine — chiosa — Balotelli fa pena».

Sentito ieri dal Corriere, Imparato (difeso dall’avvocato Ernesto De Toni) si giustifica: «La Ferrari? Una battuta. Io e la cliente eravamo disposti a chiudere transando tra i 60 e i 100 mila euro. Balotelli ne offrì 30 mila. Sono accordi che si fanno per evitare alle vittime il peso di un processo. I soldi spettavano a lei e il mio onorario non bastava a comprare il cerchione di una Ferrari».

L’avvocato mi ha detto di dirgli che ho un trauma e che non vado a scuola. Deve chiedermi scusa, così lo becco in pieno

Perché definirla un’attrice? «Avevamo bisogno di una confession­e e solo lei poteva ottenerla. Intendevo dire che aveva gestito bene le emozioni, spingendol­o a parlare di quella notte».

C’è un’altra chat: la presunta vittima racconta a un’amica come si dovrà svolgere la telefonata: «L’avvocato mi ha detto che devo dirgli che ho un trauma, che non dormo e non vado a scuola. Continuo a pensarci e non ho nessuno con cui confidarmi (...). Devo dire ’ste cose a Mario. E gli devo dire che mi chieda scusa. Così lo becco in pieno». Poi spiega che una cugina dovrà tornare al High Club e trovare un buttafuori disposto a testimonia­re «che urlavo e gli dicevo basta basta». È convinta di spuntarla: «Mi basta questo. Perché lui mi ha stuprata: io ci sono stata sì, ma non per la violenza». Quest’ultima frase riassume il senso di diverse chat: non è chiaro se Balotelli l’abbia davvero forzata ma pare che lì per lì lei non ebbe la consapevol­ezza di essere stata vittima di abusi. Mesi dopo, è scritto agli atti, «l’avvocato mi ha spiegato che se lui non si ferma subito allora è violenza».

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Denunciato Mario Balotelli, 29 anni, calciatore del Brescia, è indagato per violenza sessuale

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