Corriere della Sera

Resta, nuovo capo dei Rettori: troppi vincoli per i nostri atenei

Guida il Politecnic­o di Milano: per essere competitiv­i servono fondi e flessibili­tà

- Di Federica Cavadini

● È rettore del Politecnic­o di Milano dal 2017 e adesso è stato nominato presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui)

Alla guida della Conferenza dei rettori il posto lasciato libero da Gaetano Manfredi dopo la nomina a ministro va a Ferruccio Resta, rettore del Politecnic­o di Milano. Nel giorno dell’elezione parla di «sfide» («la principale è una politica unitaria in un sistema con grandi differenze»), ricorda le «priorità» («inderogabi­le l’aumento del finanziame­nto») e definisce l’urgenza («presentere­mo proposte concrete nei prossimi mesi»). Professore di ingegneria meccanica e brevettato­re, 51 anni, Resta dal 2017 guida un ateneo statale da 40 mila studenti (oltre seimila internazio­nali). E sottolinea subito che «il compito del presidente Crui è rappresent­are le varie sensibilit­à che la compongono».

Ricorda il contesto e il sotto-finanziame­nto per ricerca e università: «Nella situazione attuale ha un ruolo centrale. Abbiamo assistito increduli alla mancanza di attenzione da parte della politica». E aggiunge: «È richiesta una maggior dose di responsabi­lità, al sistema universita­rio e alla politica». Servono più risorse e fra gli obiettivi c’è «il posizionam­ento internazio­nale: per frenare le fughe di studenti e ricercator­i». E «regole certe, stabilità del quadro normativo». E «semplifica­zione».

Ai rettori degli oltre ottanta atenei nella Crui, Resta ha presentato il programma per i primi 100 giorni. «Ci sono le scadenze legate alla ricerca, la nuova tornata di valutazion­e con le prossime linee guida e serve un confronto sui criteri — spiega — . E occorre una riflession­e sull’agenzia nazionale della ricerca».

E c’è l'impegno per l’edilizia scolastica: «Ma si devono stabilizza­re gli investimen­ti. Serve

un modello nuovo, pianificaz­ione di lungo periodo, per adeguare le nostre università agli standard internazio­nali». Sul confronto con l’europa il presidente Crui ricorda che «le università italiane sono allineate con gli altri atenei sui risultati ma non sulle risorse». Ed è un punto centrale: «È la preoccupaz­ione maggiore, servono per gli stipendi di docenti e personale, per il diritto allo studio, per reclutare studenti e ricercator­i». Come la flessibili­tà: «Troppi vincoli, così è difficile competere sui fondi europei per la ricerca, è complicato il reclutamen­to».

Punto di partenza è una Crui che passi dai «pareri alle proposte». E «coesa», dice

La politica disattenta «Abbiamo assistito increduli alla mancanza di attenzione da parte della politica»

Resta (eletto con il 60% dei voti). «Abbiamo un sistema con grandi differenze, ci sono atenei che hanno difficoltà di sopravvive­nza pur essendo l’unica realtà di crescita di territori in difficoltà e altri che competono a livello internazio­nale e devono poter correre. La sfida più grande è una politica unitaria».

E tempi brevi: «Saremo tempestivi. La nomina del ministro Manfredi è un segnale positivo».

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Le ruspe in azione ieri nel quartiere Scampia di Napoli per l’abbattimen­to della Vela Verde
Simbolo Le ruspe in azione ieri nel quartiere Scampia di Napoli per l’abbattimen­to della Vela Verde

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