Mini o maxi, le nuove lunghezze
Sarà l’inverno dello stivale al ginocchio, con inserti di tessuto per un effetto total look. I piumini sostenibili
Le gonne-pantalone al polpaccio e le minigonne. La moda dell’autunno inverno 2020 rilegge gli Anni ‘70, quelli degli ideali e della speranza. Anche se rigorosa, è un omaggio alla donna, a bellezza e comfort. Da Fabiana Filippi le forme geometriche sono rese fluide dai materiali nobili, la «mischia intima di cashmere e seta insieme fin dal fiocco». La giacca in Principe di Galles lunga come un soprabito è portata con il pantalone sette/ottavi, «più femminile», sottolinea il patron Mario Filippi. È indossata con la camicia bianca con colletto a sciarpa. Lo spolverino in nappa con la manica al gomito è un accessorio che puoi usare sul bermuda avvitato con la cintura o libero sul tailleur. Il bomber in shearling ha i polsi in maglia illuminato da punti luce. La nuova lunghezza al polpaccio rilancia gli stivali al ginocchio con un inserimento di tessuto a creare il total look. «Malgrado le difficoltà, i nostri clienti sono arrivati — sottolinea Filippi, che all’estero deve il 95% delle sue vendite —. Noi abbiamo maestranze che il mondo ci invidia…».
Pensata per una donna consapevole e forte anche la capsule di Trussardi nella visione di Ilenia Durazzi che si aggiunge alla schiera di designer chiamati a rileggere i codici del brand del levriero. «Un stile spogliato di orpelli e ispirato al razionalismo italiano»; quindi abiti fluidi come sottovesti oppure fogge in stile uniforme come la minigonna in pelle con macro tasca abbinata a una camicia bianca in nappa o un jeans portato con un dolcevita nero. Quindi la piccola box bag stampa e il secchiello taglio rettile. Vestibilità e confort dettano anche le linee di Lorena Antoniazzi con tailleur gessati in cashmere e cappotti facili in shearling (il sostituto della pelliccia). Per mandare un messaggio di cambiamento Herno ha presentato una capsule dedicata «a tutti i modi per essere sostenibili»: dal piumino 20 denari esclusivo che si degrada in 5 anni rispetto ai 50 del comune nylon al cappottino in lana riciclata.
Abiti longuette in maglina lamé con le maniche a sbuffo o tailleur mini in tartan: sono le proposte di Alessandro Enriquez che fa interpretare la collezione a donne come l’ex modella Antonia Dell’atte vista dall’obiettivo di Aldo Fallai. La camicia in seta lucida con la gonna a portafoglio verde e il trench in pelle doppiato cashmere ridisegnano la silhouette di Romeo Gigli by Alessandro De Benedetti. Ad elogiare la moda italiana è anche Olivia Palermo, modella-influencer, da Santoni: «Nessuno al mondo ha questa cultura dell’artigianato», dice prendendo tra le mani lo stivale intarsiato come un tartan nei toni di grigio, foresta e giallo con il tacco 8,5 grosso, Seventies. Il tacco a colonna degli stivaletti rossi e neri è decorato come un bracciale da Cesare Casadei che celebra i 30 anni reinterpretando le catene da cui tutto è cominciato. C’è anche lo stiletto fucsia per lo stivaletto intarsiato ispirato a una maschera veneziana.
La trasversalità tra le collezioni uomo e donna è il tema che percorre tutta la moda, ma includere le due anime per i Fratelli Rossetti è stato naturale fin dagli Anni 70. La nuova scarpa androgina è una stringata a punta, nera sfumata con cromie audaci, viola, rosso, verde. Hanno forme geometriche e superficie metalliche le borse di Furla. E ieri, ad inaugurare White è arrivato anche il sindaco Beppe Sala che ha elogiato il salone di ricerca per l’impegno nella sostenibilità e ha ricordato il problema creato dal coronavirus «che sta impattando sul mondo della moda»: «Oggi far funzionare le imprese significa guardare oltre all’equilibrio economico e finanziario Il profitto non basta»
Le scarpe
L’unisex riletto dai Fratelli Rossetti: stringata a punta, con contrasti forti