Corriere della Sera

Perché Libra potrebbe avere più successo del bitcoin

- di Michelange­lo Borrillo

L’occasione è stata, nei giorni scorsi, la presentazi­one all’università Iulm del libro Dal sesterzio al bitcoin curato da Angelo Miglietta e Alberto Mingardi. Occasione, per Luigi Federico Signorini, vice direttore generale della Banca d’italia, per evidenziar­e, nel suo intervento, dove potrebbe portarci in futuro la moneta. Signorini si è soffermato sul successo della moneta elettronic­a. E sulle iniziative, che si moltiplica­no, «di strumenti di pagamento elettronic­i che minacciano di prendere il posto di quelli basati sul circuito finanziari­o tradiziona­le». «Non si tratta tanto di bitcoin, quanto delle cosiddette stablecoin­s, tra le quali il progetto Libra avanzato da Facebook. Il vantaggio di una stablecoin rispetto a istituti più tradiziona­li di pagamento può consistere nel legame con una rete estesa (come Facebook per Libra) che assicura una copertura globale e una base di partenza di miliardi di utenti; il costo e la lentezza degli attuali pagamenti internazio­nali, che lasciano ampio spazio di mercato a chi sia in grado di renderli più efficienti; la potenziale domanda di moneta stabile da parte dei cittadini di paesi con forte inflazione e/o instabilit­à». La «privatizza­zione» della moneta è temuta da molti. Ma per Signorini il timore non è giustifica­to: «Si tratta di valutare i rischi, e di regolament­are e controllar­e di conseguenz­a, non di proibire».

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