Bilancio Ue, parte la trattativa I «paletti» dei Paesi del Nord
BRUXELLES Il Consiglio straordinario dei 27 capi di governo, per definire il bilancio comunitario 20212027, è partito con varie posizioni contrapposte, sia sulla somma complessiva da stanziare, sia su come poi ripartirsela tramite i fondi settoriali. Già all’inizio il presidente dell’europarlamento David Sassoli ha chiarito che la proposta base del numero uno belga del Consiglio
Charles Michel (1,07% del Pil pari a 1.094 miliardi) sarebbe “inaccettabile” e poi bocciata dagli eurodeputati (che chiedono 1,3% pari a 1.324 miliardi), se anche passasse. Uscito Sassoli, i leader di Olanda, Austria, Danimarca e Svezia, che si definiscono «frugali» e sono di fatto appoggiati dalla Germania, hanno chiesto di scendere all’1% con tagli ai fondi per agricoltura e coesione. I principali percettori di questi finanziamenti (Francia, Italia, altri Paesi del Sud e dell’est) sono insorti e hanno auspicato la fine degli «sconti» sui contributi al bilancio Ue, che Germania, Olanda, Austria, Danimarca e Svezia avevano ottenuto sulla scia del Regno Unito. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ammesso che sono emerse «grandi differenze da superare», ma che i leader sono «determinati nel trovare una soluzione». Il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso di usare «tutto il tempo necessario per arrivare a una soluzione ambiziosa». Il premier Giuseppe Conte si è opposto a un «negoziato al ribasso» e ha difeso i fondi per agricoltura, coesione, occupazione. Anche Forza Italia, con l’eurodeputato Antonio Tajani, ha contestato «i tagli all’agricoltura, innovazione, ricerca e coesione». Il summit si è esteso nella notte. Può proseguire fino a domenica o essere chiuso di colpo per l’impossibilità di un compromesso.