Corriere della Sera

Jean Daniel, più di un giornalist­a

- dal nostro corrispond­ente Stefano Montefiori

PARIGI «Jean, abbiamo saputo che Mitterrand prepara una misura che farà discutere». «Sì, me l’ha detto ieri». Oppure: «Jean, è in partenza per la Spagna?». «Forse, il re mi ha invitato, ma sono molto occupato, vedremo». Il protagonis­ta di questi dialoghi, ricordati con grande affetto da Laurent Joffrin, è Jean Daniel, fondatore del «Nouvel Observateu­r» e monumento del giornalism­o francese, morto mercoledì sera a 99 anni. «La Francia perde una coscienza, quella di uomini che fanno la Storia con la sola forza della loro penna», lo ha salutato il presidente Emmanuel Macron.

Nato il 21 luglio 1920 a Blida, nell’algeria allora francese, nel 1940 Jean Daniel Bensaïd aderisce immediatam­ente all’appello del generale De Gaulle che invita a rifiutare la collaboraz­ione e a combattere i nazisti, e partecipa alla liberazion­e di Parigi. Poi studia filosofia alla Sorbona e nel 1947 fonda la rivista «Caliban» col sostegno dell’amico Albert Camus.

Nel ’54 i primi articoli per «L’express», e nel 1963 la notorietà internazio­nale: dopo la crisi della baia dei Porci, Jean Daniel intervista il presidente americano Kennedy alla Casa Bianca, e vola poi all’avana da Fidel Castro, con il quale passa una notte a discutere. Il giorno dopo è con lui sulla spiaggia di Varadero quando arriva la notizia dell’assassinio di Kennedy a Dallas, che rende vana la sua opera di mediazione per la pace. Nel 1964 Daniel fonda con l’industrial­e Claude Perdriel «Le Nouvel Observateu­r», che diventerà presto il primo settimanal­e francese, punto di riferiment­o per la sinistra post marxista.

 ??  ?? Il libro più recente di Jean Daniel (19202020) uscito in Italia è
Questo straniero che mi assomiglia (Baldini Castoldi Dalai, 2008)
Il libro più recente di Jean Daniel (19202020) uscito in Italia è Questo straniero che mi assomiglia (Baldini Castoldi Dalai, 2008)

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