Le cinque cose che è bene sapere
Isolamento obbligatorio per chi torna dalla Cina Per le 250 persone che hanno incontrato il «paziente 1» pronte strutture della Difesa a Piacenza e Milano
La macchina dell’emergenza si è messa in moto già giovedì notte, e per tutta la giornata di ieri è andata avanti a ritmi serrati, gli stessi ritmi serrati con cui, ora dopo ora, si sono contati i nuovi contagiati dal coronavirus, tutti quanti italiani. Ecco le misure messe a punto, le principali.
Dieci Comuni «fantasma»
Codogno, certo, ma anche altri nove Comuni del Lodigiano, per un totale di oltre 50 mila persone. Tutti chiusi. Isolati. Perché sono state sbarrate le attività commerciali «se non quelle di emergenza», i ristoranti, le sale da ballo, le fabbriche, le scuole e anche gli asili. Sono state anche sospese le attività ludiche e pure quelle sportive. Il provvedimento è contenuto nell’ordinanza firmata congiuntamente dal ministero della Salute, dalla Regione Lombardia e dalla Protezione civile.
Osservazione obbligatoria
In mattinata il ministro della Salute Roberto Speranza (Leu) aveva già firmato un’ordinanza categorica: la quarantena obbligatoria per chi era tornato dalla Cina. Più precisamente la quarantena è stata prevista per «tutti gli individui che negli ultimi quattordici giorni abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, secondo i luoghi identificati dall’organizzazione mondiale della sanità». Saranno le autorità sanitarie territorialmente competenti ad adottare le misure per la quarantena obbligatoria, definendo la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.
I cittadini hanno invece l’obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda la propria quarantena.
Le strutture a disposizione
Intanto una quarantena è già stata prevista per tutte le persone che hanno avuto contatti con il trentottenne contagiato a Codogno: l’uomo ha avuto un’attività che, fino a ora, costringerà alla quarantena almeno 250 persone. Per questa misura sono state già messe a disposizione due strutture della Difesa, per ora, una dell’esercito e una dell’areonautica militare. In particolare: 60 posti si trovano al comando dell’esercito di Milano e altri 130 posti nell’ex base del 50esimo Stormo in San Polo di Podenzano (Piacenza).