Cardona: stop alle attività per blindare l’area
Un’area da 50 mila abitanti. Dieci Comuni. Una delle ordinanze più restrittive mai adottate sul suolo italiano. Dopo il caso del deragliamento del Frecciarossa Milano-salerno dello scorso 6 febbraio, c’è una nuova emergenza nazionale per il prefetto di Lodi, Marcello Cardona. La cabina di regia del tavolo tra ministero della Salute e Regione sulla diffusione dei contagi di coronavirus, sarà infatti affidata all’ex arbitro di Serie A ed ex prefetto di Milano.
E il compito non sarà facile. «L’obiettivo è quello di isolare il più possibile l’area in cui si sono manifestati i contagi — spiega Cardona —. L’ordinanza è molto restrittiva, su una zona molto estesa. E con tempi che non possiamo ancora definire». L’incognita dell’ordinanza che impone scuole, uffici e negozi chiusi (salvo generi di prima necessità) e il divieto di qualsiasi manifestazione sul territorio, infatti, riguarda proprio la data di fine provvedimento. Un elemento che ancora non c’è, visto che i tempi saranno quelli della «quarantena» legata al virus Covid-19, ossia i 14 giorni di incubazione della malattia. Il countdown è partito ieri con la conferma dei 15 casi nel Lodigiano. Ma in caso di nuovi contagi, o di altri test positivi, il contatore dovrà necessariamente ripartire da zero.
Senza pericolo di allarmismi, c’è il rischio di uno stop dalle due alle tre (o quattro) settimane. Il piano prevede il blocco di tutte le attività nei comuni di Casalpusterlengo, Codogno, San Fiorano, Castelgerundo, Terranova dei Passerini, Castiglione d’adda, Fombio, Maleo, Somaglia e Bertonico. Circolazione stradale aperta ma solo in transito. «Siamo stati costretti a disporre lo stop ai mezzi pubblici e l’interdizione delle fermate ferroviarie (Codogno, Maleo e Casalpusterlengo, ndr) — prosegue Cardona —. Misure di sicurezza indispensabili».