Nei centri della zona colpita chiudono le scuole e gli asili
Oggi non si farà lezione neanche a Piacenza, dove non si sono verificati casi. Gli unici a non fermarsi sono i corsi telematici delle università
A Piacenza finora non c’è stato alcun caso di contagio. Eppure oggi le scuole in città resteranno chiuse. Misura presa «in via esclusivamente precauzionale e cautelativa», ha precisato la sindaca Patrizia Barbieri, ma testimonianza del surplus di cautela che orienta in queste ore i provvedimenti di alcune amministrazioni.
Nei Comuni dove sono stati accertati casi di positività al Covid-19, la decisione è stata presa dalla Regione in accordo con il ministero della Salute. Quindi nessuna attività educativa nei dieci Comuni del Basso Lodigiano dove si è sviluppato il principale focolaio in Italia. Oltre a Codogno, epicentro dell’emergenza, anche a Casalpusterlengo, Castiglione d’adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, un bacino di circa 50 mila persone. La sospensione decisa dal governatore lombardo Attilio Fontana e dal ministro Roberto Speranza, riguarda «tutti i servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado» e la «sospensione della frequenza delle attività scolastiche e dei servizi educativi da parte della popolazione residente, con l’esclusione della frequenza dei corsi telematici universitari». Nei Comuni coinvolti, non solo scuole ferme, ma anche stop alle attività commerciali e lavorative in genere, e alle «manifestazioni sportive e ludiche».
Stessa decisione in Veneto per quanto riguarda il Comune di Vo’ Euganeo, nel quale risiedeva l’anziano deceduto ieri sera e un altro contagiato. È stato il presidente della Regione Luca Zaia a farlo sapere dopo aver confermato i due casi di contagio: «Siamo preoccupati — ha detto — ho parlato col sindaco di Vo’ Euganeo per adottare tutte le misure: chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto. Non bisogna diffondere il panico, ma la prima regola è l’isolamento». Tra l’altro proprio le aule vuote potrebbero essere utilizzate nei prossimi giorni per effettuare una parte dei circa 4.200 tamponi previsti per controllare tutta la popolazione locale.
Anche se si è visto che i minorenni e soprattutto i bambini sono quelli che, pur non essendo indenni, si sono ammalati meno, la chiusura delle scuole è uno dei primi provvedimenti presi in via prudenziale. Come detto questo è avvenuto anche a Piacenza dove non ci sono stati ancora casi accertati. Tuttavia una serie di circostanze hanno spinto l’amministrazione comunale a sospendere le lezioni per oggi e a rinviare «a data da destinarsi» tutte le manifestazioni sportive e gli eventi pubblici legati ai festeggiamenti del carnevale previsti sia oggi che domani. Infatti il presunto «paziente zero» è un manager di un’azienda della provincia, la Mae di Fiorenzuola d’arda. Oggi invece si attende una risposta all’esame effettuato su un infermiere che abita a Piacenza ma in servizio all’ospedale di Codogno, che non ha sintomi ma si è posto in isolamento volontario. Mentre il test su una collega del 38enne infettato, il cosidetto «paziente 1», ricoverata nel reparto Malattie infettive dell’ospedale di Piacenza, ha dato esito negativo. La situazione, dunque, allo stato è sotto controllo. Ma, anche per rispondere alle preoccupazioni dei genitori, si è deciso di non mandare gli studenti a scuola.