L’annuncio choc a tarda sera: è morto
PADOVA Un pensionato morto, un altro ricoverato, un intero paese isolato, scuole e negozi chiusi (tranne le attività commerciali di pubblica utilità e i servizi essenziali), mezzi pubblici interdetti, lavoratori costretti a casa (a meno che non operino nei servizi essenziali), attività ludiche, sportive e feste di Carnevale sospese. Il coronavirus è arrivato anche in Veneto, esattamente a Vo’ Euganeo, un paese di 3.300 anime. Nelle stesse ore in cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, volava a Milano per i primi contagi italiani, il laboratorio di Microbiologia e virologia dell’università di Padova diagnosticava l’infezione in due anziani del posto, 67 e 77 anni, da dieci giorni ricoverati all’ospedale di Schiavonia, tra Este e Monselice, per quella che sembrava una grave influenza. Frequentavano gli stessi due bar, ora chiusi con un’ordinanza del sindaco Giuliano Martini, dove andavano a giocare a carte.
Quando i sintomi si sono aggravati sono stati sottoposti a tampone faringeo e nel pomeriggio è arrivato il responso del test: positivo. È scattato l’allarme: i pazienti sono stati 4.200 200 Tamponi Contatti
Saranno effettuati ai residenti di Sono le persone che sono state a Vo’ Euganeo e agli operatori contatto diretto con i due sanitari dell’ospedale contagiati e i loro familiari, tutti di Schiavonia (Padova) sottoposti allo screening trasferiti alle Malattie infettive dell’azienda ospedaliera di Padova, riferimento regionale per l’emergenza: il più anziano, deceduto ieri sera, era in terapia intensiva, l’altro in reparto. I familiari sono in isolamento fiduciario domiciliare e sottoposti a vigilanza quotidiana. Il governatore Luca Zaia ha riunito nella sede dell’usl Euganea l’unità di crisi che, in collegamento con il ministro Speranza e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha adottato le misure descritte e altre «prudenziali». «L’ospedale di Schiavonia sarà chiuso e svuotato in 5-6 giorni — ha detto Zaia —. Nessuno potrà entrare, né i ricoverati saranno dimessi prima di essere stati sottoposti a tampone». «Le attività programmate sono sospese, i ricoverati di tutti i reparti torneranno a casa dopo il risultato del test, se negativo — ha precisato la dottoressa Francesca Russo, a capo della Direzione regionale prevenzione — lo stesso vale per gli operatori sanitari venuti a contatto con i soggetti infetti. I test saranno ripetuti nei reparti che li hanno
A Vo’ Euganeo
Era stato ricoverato assieme a un 67enne da 10 giorni per la febbre, poi i test positivi
accolti, cioè pronto soccorso, Medicina, Geriatria e Terapia intensiva. Le persone che dovessero risultare sintomatiche o positive al virus saranno ricoverate, i soggetti asintomatici rimarranno in sorveglianza attiva a casa. A meno che, per tutelare i parenti, non vogliano stare in ospedale».
Per creare un cordone sanitario attorno a Vo’ Euganeo, affronteranno il tampone 4.200 persone. Per fornire un supporto logistico all’usl, la Regione ha creato una task force di medici e infermieri e la Protezione civile sta allestendo un campo base a Schiavonia. «Se dovessimo avere problemi di spazio potremmo appoggiarci alle scuole, che saranno vuote — ha detto Zaia —. A ulteriore tutela dell’intera popolazione del Veneto, il test per il coronavirus sarà esteso ai pazienti con gravi forme influenzali».