Il contrattacco di Salini in cda: alla Rai serve collaborazione
Finisce con la consigliera in quota Pd, Rita Borioni, che abbandona Viale Mazzini dopo un acceso scontro con l’amministratore delegato Fabrizio Salini, il cda della Rai in cui il manager ha rivendicato il lavoro svolto, pur riconoscendo alcuni errori sul pluralismo e chiedendo la massima collaborazione per attuare il piano industriale. Un discorso che è suonato come un ultimo appello alle forze politiche, Pd e M5S soprattutto, affinché sblocchino lo stallo che hanno creato con i veti incrociati sulle nomine, in particolare sulle direzioni dei Tg. Ma se l’immobilismo dovesse perpetuarsi, Salini ha lasciato capire che trarrà le sue conclusioni. Insomma considererà le dimissioni. Il cda si è svolto in un clima surreale, mentre all’esterno infuriavano le polemiche sulle motivazioni della multa da un milione e mezzo, inflitta dall’autorità per le comunicazioni alla Rai e pubblicate proprio ieri. Se già era noto che le maggiori critiche riguardavano il Tg2
(da qui gli strali del centrodestra), si è appreso anche che il mancato rispetto del contratto di servizio da parte della Rai potrebbe configurare un danno erariale con ricadute sul canone versato all’azienda. L’altra novità è il riconoscimento da parte dell’autorità di un deficit di informazione a danno del M5S che sarebbe stato sottorappresentato. Una valutazione che rafforza il malcontento di una parte dei grillini sulla gestione di Salini. Terzo elemento nuovo, la delibera sanziona anche il Festival di Sanremo, perché carente nella rappresentazione dell’immagine femminile. Nel cda a Salini è stato chiesto quanti dipendenti fossero impegnati nella manifestazione. In assenza di risposte immediate da parte dell’ad, il collegio sindacale avrebbe assicurato di poterle fornire ai singoli consiglieri. Il cda ha varato la nomina di Marcello Ciannamea alla direzione Distribuzione.