Così il cemento torna a flirtare con la vegetazione
Dal Sudamerica all’europa, ii concrete jungle gioca (anche) con i cambiamenti climatici
Béton brut era l’espressione che Le Corbusier coniò per denominare quel Brutalismo che fece del grigio cemento l’elemento costruttivo principale a metà del secolo scorso. Da allora, questo stile elementare, decisamente robusto e impattante sugli spazi, ha avuto varie declinazioni, più o meno esteticamente riuscite. L’ultima, favorita dalla crescita della superficie boschiva nei paesi temperati (tranne il Brasile) determinata dall’aumento della temperatura, viene chiamata concrete jungle ed è caratterizzata dalla contaminazione, inizialmente casuale ma poi sempre più causata
Fuori e dentro La Ubatuba House (studio SPBR) e la casa della fotografa Steph Wilson a Londra dagli architetti, tra il cemento e la vegetazione, sia selvatica sia piantata dall’uomo. I designer di edifici, soprattutto a uso privato, tendono sempre più a far giocare gli alberi e i cespugli con le pareti spurie composte appunto da questi miscelanti idraulici che, uniti all’acqua, sviluppano proprietà adesive.
Proprio il Sudamerica è il terreno dove l’unione si è fatta più concreta: a Ubatuba, l’architetto Angelo Bucci col suo studio SPBR ha progettato per la scultrice Tomie Ohtake una casa consistente in un blocco principale a forma quadrata, rialzata rispetto al terreno come una palafitta. Il tetto è piatto per fungere da belvedere e vi si accede anche da una scala esterna addossata alla parete. Ci sono voluti sei anni prima che il progetto di interazione con la natura, alla base del concrete jungle, prendesse forma: in questo lasso di tempo, infatti, l’ubatuba House ha flirtato con i palmeti, la monstera deliciosa, gli alberi del pane, e oggi l’impressione visiva è che le foglie delle piante circostanti abbiano colorato e arredato la casa.
Anche Paulo Mendes da Rocha, maestro dell’architettura sudamericana, aveva posto sempre l’accento sulla determinazione edilizia del cemento - la sua casa Millán fu emblematica -, e ora gli eredi hanno riscoperto quella filosofia che ha contagiato anche l’europa. Lo sposalizio tra piante e cemento funziona pure per gli interni: la fotografa Steph Wilson ha invaso di piante le stanze del suo spazio vitale a sud di Londra, facendone una delle case più amate sui social (instagram.com/ stephwilsonspace/).