IN VIAGGIO CON LE FIRME
Le tante facce del Libano Dalla storia millenaria ai nuovi scenari politici
Quando nel 1600 Fakhreddine Maan II diede vita all’emirato del monte Libano non poteva immaginare che stava per nascere una comunità unica al mondo, dove maroniti, drusi e sciiti, tutte e tre minoranze perseguitate, potevano vivere e collaborare in pace. Un luogo in cui si mescolavano aspetti storici, politici, economici e geografici. Quel modello è sopravvissuto per molto tempo, facendo del Libano la Svizzera del Medio Oriente. Poi 15 anni di guerra civile, che hanno reso il piccolo Paese e la sua bellissima Capitale, Beirut, una delle zone calde del pianeta. Per capire la complessità di questi intrecci della storia il Corriere ha organizzato un tour di quattro giorni alla scoperta delle antiche terre dei Fenici.
Partenza sabato 16 maggio e arrivo con volo diretto nella Capitale. Poi subito via per le strade della Parigi del Levante, fama che Beirut si è guadagnata nel tempo grazie allo straordinario stile di vita dei suoi cittadini. Qui soffia da sempre un vento cosmopolita e Beirut tiene insieme i segni lasciati dalle ferite della guerra con una architettura raffinata, vicoli tortuosi e case tradizionali con bei giardini profumati di gelsomino. Il giorno dopo si entra nel vivo con la visita al Museo Nazionale, riaperto nella parte sotterranea dopo 40 anni grazie anche alle risorse e all’impegno della
Cooperazione italiana. Qui si trova la più importante collezione di sarcofagi al mondo, testimonianza di una storia cominciata decine di migliaia di anni fa. Così come in tutta la città, anche nel museo sono ancora visibili i segni della guerra civile: gli architetti che hanno curato la ristrutturazione hanno pensato bene di lasciare lungo una parete, come altro elemento di memoria, un buco aperto dal quale sparavano i cecchini.
Si continua poi con la visita di Baalbek. Dichiarato nel 1984 Patrimonio dell’umanità dell’unesco, è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. Le sue monumentali rovine sono attribuite all’impero romano ma la storia di questo luogo è ben più antica e abbraccia vicende che si sono susseguite per più di cinquemila anni. Baal, divinità principale dei Fenici, era il dio della tempesta, dei tuoni, della fertilità e dell’agricoltura. Nel 334 a.c. Alessandro Magno conquistò Baalbek e così cominciò il processo di ellenizzazione dell’area. Ma da questo luogo magico passò anche Giulio Cesare, che nel 47 a.c. ordinò la costruzione di tre templi grandiosi.
Ultima tappa del viaggio la Valle sacra di Qadisha, un luogo spettacolare, con sosta al monastero di Sant’antonio di Kozhaya, uno dei più antichi della zona. Attualmente ospita una comunità di monaci maroniti, cui si aggiungono alcuni eremiti che vivono nei dintorni. Nel museo, oltre a reperti storici della vita monastica, si trova una sorprendente tipografia seicentesca, la prima di tutto il Medio Oriente. Infine visita a Byblos: fondata settemila anni fa, è una delle città più antiche del mondo. Qui si trova, tra le altre cose, il famoso tempio degli obelischi.