Costamagna e Morante sul gruppo orafo Fope Prima l’acquisto poi l’opa
MILANO Il mercato compra oro e i banchieri comprano oreficerie. Due ex rivali, Claudio Costamagna e Andrea Morante, acquisteranno la Fope di Vicenza, gruppo orafo con 35 milioni di ricavi (80% all’estero), quotata all’aim. Investiranno fino a 50 milioni con la disponibilità ad arrivare fino al 100% del capitale. Primo passo, l’acquisto per 35 milioni, al corrispettivo di 9,25 euro per azione, del 71,2% dagli eredi del fondatore Umberto Cazzola. Il premio è dell’11,4%. Poi scatterà l’opa (e l’eventuale delisting) attraverso il veicolo Como che riunisce gli interessi dell’ex presidente della Cdp, e prima ancora banchiere in Goldman Sachs, più quelli di Morante, ex Credit Suisse, esperto del lusso, ora presidente di Quattror, che in passato è stato protagonista del rilancio di Pomellato.
«Sosteniamo la Fope nel momento delicato del passaggio generazionale. Vendere è stata una scelta coraggiosa di discontinuità per continuare a fare crescere l’azienda», dice Morante. Obiettivo, mettere il turbo al marchio venduto in 600 gioiellerie, che ha negozi a Venezia e Londra e ha puntato sulla tecnologia. Resta il ceo Diego Nardin e la famiglia Cazzola metterà a disposizione le sue competenze. Ponte tra soci e investitori è stato l’architetto Flavio Albanese. «Le Pmi artigianali non sono target dei grandi gruppi — dice Morante —, possiamo aiutarle a crescere. È una storia che vorremmo condividere con altri investitori che hanno competenza nel settore».