Corriere della Sera

Bilancio Ue, non c’è accordo Roma spinge su coesione e Pac

Conte ieri a pranzo con Merkel e Macron. La cancellier­a: distanze troppo grandi

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

BRUXELLES È fallito, dopo circa trenta ore di dure trattative, il Consiglio straordina­rio dei 27 capi di Stato e di governo dell’ue sul bilancio comunitari­o 2021-2027, che ha provato a decidere su oltre mille miliardi da versare e poi ripartirsi. A Bruxelles i premier di Olanda, Austria, Danimarca e Svezia, che si sono autodefini­ti «frugali» per il voler spendere il meno possibile per l’europa, appoggiati in modo diplomatic­o dalla Germania, si sono scontrati con i colleghi di Francia, Italia e molti altri Paesi percettori dei fondi per la politica agricola comune (Pac), per lo sviluppo regionale e per gli investimen­ti per la crescita.

«Le divergenze sono ancora troppo grandi per trovare un accordo», ha ammesso la cancellier­a tedesca Angela Merkel. «Abbiamo difeso Pac, regioni ultraperif­eriche, difesa, spazio e digitale — ha detto il presidente francese Emmanuel Macron —. Lavoreremo nei prossimi mesi per un accordo».

Il premier Giuseppe Conte ha detto di aver ricevuto dai governi detti «amici della coesione» l’incarico di preparare una nuova «controprop­osta» con Portogallo e Romania: «L’italia è con la stragrande maggioranz­a dei Paesi per un’europa ambiziosa». Non è stata fissata una data per un nuovo summit.

I quattro Paesi «frugali» non vorrebbero superare i mille miliardi. In più rivendican­o gli sconti sulla loro contribuzi­one ottenuti (insieme alla Germania) sulla scia del Regno Unito, non più politicame­nte giustifica­bili dopo la Brexit. Gli «amici della coesione» fanno riferiment­o alla richiesta dell’europarlam­ento (oltre 1.300 miliardi), che alla fine deve approvare l’accordo dei governi. I compromess­i proposti dal presidente belga del Consiglio europeo Charles Michel e dalla Commission­e europea (poco sotto a 1.100 miliardi) sono naufragati.

La prima giornata del summit, che si era estesa nella notte fino quasi all’alba, e la ripresa di ieri sono state caratteriz­zate da negoziati intensi e sempre contrastat­i. Agli incontri bilaterali di Michel con i premier, i quattro «frugali» si sono presentati insieme per evitare tentativi di dividerli. Conte ha subito criticato Olanda, Austria, Danimarca e Svezia, «che peraltro hanno un livello di benessere molto elevato», per la loro «visione frugale dell’europa». Ha poi pranzato nella mensa del Consiglio europeo con Merkel, che appoggia i «frugali», e con Macron, vicino all’italia e al resto degli «amici della coesione», completand­o gli incontri con i premier dei principali Paesi. In seguito Merkel e Macron si sono un po’ allontanat­i dai rispettivi schieramen­ti per porsi come mediatori di un avviciname­nto. Perfino il premier ungherese «sovranista» Viktor Orban, che con gli altri colleghi dell’est è schierato con gli «amici della coesione», ha apprezzato «il comportame­nto responsabi­le di Francia e Germania» perché «qualcuno deve gestire il compromess­o». Ma non è bastato.

Il ruolo italiano Conte: l’italia ha avuto mandato, con Romania e Portogallo, per fare controprop­oste

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in mensa con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancellier­a Angela Merkel
In mensa Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in mensa con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancellier­a Angela Merkel

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