Corriere della Sera

«L’arte tribale e il design per i nuovi collezioni­sti»

I piani di van Maris (ceo di Tefaf). Fra i tesori, tiare e libri miniati Il dottor Günther e i suoi volumi antichi «Per amarli servono tutti e cinque i sensi»

- Di di Enrica Roddolo Paolo Beltramin

L’evento

● Jörn Günther Rare Books AG (Stand 109) metterà in mostra il Libro delle Ore Talbotbeau­champ, manoscritt­o miniato su pergamena realizzato a Rouen nel 1430 circa. Questo manoscritt­o ha fatto la sua riapparizi­one dopo essere rimasto lontano dal pubblico per oltre 80 anni

Quale mercato dell’arte, nel pieno dell’emergenza globale per il coronaviru­s? Se lo è chiesto il New York Times, ragionando sull’effetto (anche) nel mercato dell’arte dell’emergenza che ha già intaccato i conti del mondo del lusso. E costretto Art Basel Hong Kong a cancellare il suo appuntamen­to di metà marzo. Alla luce del fatto che un solo appassiona­to d’arte cinese, come Mr Liu Yiqian, ha speso almeno 200 milioni di dollari in pochi anni (170 solo per il nudo di Modigliani acquistato all’asta nel 2015).

Insomma, gli appassiona­ti d’arte cinesi, sono il nuovo traino del mercato dell’arte. E non a caso, proprio Tefaf un anno fa, li mise sotto la lente con il suo report annuale.

«È così, il contesto globale con l’epidemia è molto triste, e a Maastricht dove la situazione è sotto controllo, avremo forse qualche collezioni­sta cinese in meno perché con le restrizion­i ai viaggi non potrà

Se è una verità universalm­ente riconosciu­ta che un buon libro non ha prezzo, quelli in vendita nella bottega di Jörn Günther — una vetrina nel centro medievale di Basilea, riceve solo su appuntamen­to — non sono per tutte le tasche. Alcuni costano milioni di euro. Del resto non si tratta propriamen­te di bestseller: il dottor Günther, di profession­e «cacciatore di libri», è tra i maggiori mercanti al mondo di manoscritt­i, codici miniati e anche dei primi libri a stampa, «ma prima che l’editoria diventasse una produzione di massa», cioè tra il 1520 e il 1530, quando di un titolo già si stampavano mille, «perfino millecinqu­ecento copie». arrivare in Europa», spiega dal suo ufficio, il ceo di Tefaf Maastricht, Patrick van Maris. E aggiunge: «Il mondo dell’arte è un ecosistema, e nei tanti anni ormai che me ne occupo ho avuto modo di seguirlo in tutte le sue evoluzioni: quando c’è stata la stagione dei grandi collezioni­sti russi, poi degli appassiona­ti d’arte dal Middle East, dal Giappone e ovviamente di recente dalla Cina sull’onda della grande ricchezza che si è generata dall’ex Celeste Impero. Inevitabil­mente il mondo dell’arte è legato ai flussi della ricchezza».

Al Maastricht Exhibition & Conference Centre ormai è tutto pronto per la nuova edizione della fiera d’arte che dal 7 al 15 marzo metterà sotto i riflettori capolavori d’arte antica e contempora­nea: 280 espositori di cui 25 alla loro prima apparizion­e alla Fiera.

La più ampia delle sue sezioni, Tefaf Antiques, conterà 98 espositori confermand­osi un forziere di tesori tutti da

Intimità

Jörn Günther con il Libro delle Ore Corbet, manoscritt­o miniato creato tra il 1325 e il 1330. Al Tefaf presenta alcune opere grafiche di Dürer

Provate solo a nominargli i fac simile, oppure gli ebook. «Il digitale è un ottimo strumento per informarsi, ma i libri per me sono e resteranno sempre un’altra cosa: un’opera d’arte. Per apprezzare appieno un volume antico servono tutti e cinque i sensi, solo così si può catturare la follia nascosta tra le pagine».

Non tutti i suoi preferiti sono opera di amanuensi. Günther, per esempio, va pazzo per l’«hypnerotom­achia Poliphili», il misterioso romanzo allegorico (il titolo significa letteralme­nte «Combattime­nto amoroso di Polifilo in sogno») stampato a Venezia da Aldo Manuzio alla fine del XV secolo: «In vita mia ne ho avute sei copie, tutte vendute: è uno dei capolavori assoluti del Rinascimen­to»; e prima ancora, naturalmen­te, la Bibbia scoprire. Dall’8 al 12 maggio andrà invece in scena la quarta edizione di Tefaf New York Spring alla Park Avenue Armory.

Un appuntamen­to, quello con Tefaf, che negli anni si è confermato il grande ritrovo internazio­nale per gli amanti del bello e prezioso. «Adesso la nuova sfida è cercare di intercetta­re le generazion­i più giovani, cresciute con altri media, incuriosit­i da un diverso modo di rappresent­are l’arte», spiega van Maris. E alle nuove generazion­i — i Millennial e la generazion­e Z — alle nuove motivazion­i per accostarsi all’arte e all’impatto della tecnologia sul mondo dell’arte, sarà dedicato in parte il nuovo report di Tefaf con Arttactic che per questa edizione mette sotto la lente il mecenatism­o dell’arte nel XXI secolo.

«Offriamo un’esperienza senza eguali a collezioni­sti, curatori museali, mecenati di tutto il mondo — continua van Maris — . Siamo orgogliosi

a quarantadu­e linee di Gutenberg, primo libro stampato nella tecnica dei caratteri mobili. «Le copie esistenti, una cinquantin­a, sono tutte proprietà di istituzion­i pubbliche. Io però ho in catalogo una parte del libro di Giosuè: è l’unico frammento dell’opera oggi presente sul mercato». Tra migliaia di oggetti preziosi, il suo amore più grande resta il «Libro dei fatti del buon cavaliere Jacques de Lalaing», manoscritt­o del 1480, che racconta la vita esemplare di un cavaliere del Regno di Burgundia, tra battaglie e tornei: oggi fa parte del patrimonio del Getty Museum.

Al Tefaf di Maastricht, Günther presenterà una selezione di opere di Albrecht Dürer, di confermarc­i meta d’elezione di curatori di musei che sanno di poter trovare fra i nostri espositori pezzi unici. Una meta d’elezione, e un’offerta nel segno dell’eterogenei­tà: dai gioielli ai capolavori d’arte antica, fino all’arte tribale».

Esempi? Specializz­ata in gioielleri­a, la galleria londinese Hancocks presenterà una straordina­ria tiara di diamanti che arriva da Henry Cyril Paget, quinto marchese di Anglesey (1875 - 1905). Mentre Dr. Jörn Günther Rare Books AG metterà in mostra il Libro delle Ore Talbot-beauchamp, manoscritt­o miniato creato a Rouen nel 1430 circa.

Ma per rispondere alle nuove curiosità del pubblico, Tefaf si è «allargata sempre più all’arte moderna e contempora­nea, sino al design che anche quest’anno presentiam­o assieme alla tribal art: l’esperiment­o fatto un anno fa di accorpare i due generi si è rivelato positivo e l’abbiamo riproposto».

A proposito di design, come spiega — dalle fiere alle aste — il suo successo tra il nuovo pubblico dei collezioni­sti e degli amanti dell’arte? «Forse perché il design, legato al Novecento, si mixa bene con gli interni contempora­nei. Gli interior decorators sono sempre più alla ricerca di pezzi di design che ben si integrano nella loro lettura artistica degli interni».

«Ora la sfida è intercetta­re i giovani curiosi ma cresciuti con altri media»

sommo artista — e protoimpre­nditore — rinascimen­tale che proprio dall’editoria guadagnava molto più che dalla pittura. «I suoi tre “Libri larghi”, mai visti prima insieme in commercio, sono il primo esempio nella storia di un libro creato e pubblicato dallo stesso artista. E le centinaia di incisioni che contengono sono una gioia per gli occhi».

Ma cosa spinge a investire in volumi tanto preziosi? «È una forma di collezioni­smo molto particolar­e — osserva

Günther — Chi acquista un manoscritt­o non ha bisogno di pavoneggia­rsi, perché la bellezza dell’opera è tutta all’interno, una pagina dopo l’altra: con un codice miniato non puoi fare sfoggio di te in salotto come con un’opera d’arte contempora­nea». E lui, come è stato contagiato? «Avevo 14 anni e mio padre, che era una persona curiosa e amava colleziona­re tutto ciò che è antico, portò a casa un volume del XIII secolo, la Cronaca mondiale di Rudolf von Elms. Io, lettore instancabi­le fin da bambino, sfogliando quelle pagine coloratiss­ime e incomprens­ibili entrai in un altro mondo. E da quel mondo non sono più uscito». Anche quel volume di von Elms, per la cronaca, oggi è esposto al Getty di Los Angeles.

L’atteggiame­nto «Con un codice miniato non puoi pavoneggia­rti in salotto come con l’arte contempora­nea»

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 ??  ?? Dall’africa Sotto, maschera tribale in legno intagliato, dedicata al culto di «Gu», della Costa d’avorio, 18801900 d.c. circa. Galleria Yann Ferrandin
Dall’africa Sotto, maschera tribale in legno intagliato, dedicata al culto di «Gu», della Costa d’avorio, 18801900 d.c. circa. Galleria Yann Ferrandin

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