Marotta guida la rivolta: «La stagione è falsata Hanno sbagliato tutto e deciso senza ascoltarci»
Furioso l’ad dell’inter: nel mirino Lega e Juve
Giuseppe Marotta lei è amministratore delegato dell’inter e consigliere federale in rappresentanza della Lega serie A. Non crede che il rinvio di Juventus-inter e delle altre partite sia arrivato in colpevole ritardo?
«Certo che sì. Il campionato così è falsato, bisogna garantirne la regolarità, salvaguardare la corretta competitività e in questo modo non lo si è fatto per nulla. Lascia sconcertati una decisione simile a poche ore dal match: è molto grave. Il governo dà certe direttive, ma il calcio ha le sue regole, è un fenomeno sociale impattante e la Lega serie A non può decidere in questo modo caotico. Al giovedì si fa un comunicato per dire si gioca, al sabato un altro per bloccare tutto: vi pare possibile?
Giocare a porte chiuse sarebbe stato un pessimo spot, ma la catena decisionale è stata tutta sbagliata».
In molti accusano la Juventus di aver fatto pressione sulla Lega. È vero?
«Non mi interessa. Se è stato il governo a spingere sulla Lega non ci sono altre capziosità. Il mio rimprovero va comunque al presidente della Lega, Paolo Dal Pino, che ha deciso senza riunire un consiglio straordinario, senza sentire nessuno: è sbagliato. Bisognava salvaguardare il campionato, sennò per forza poi emergono certi discorsi. Per questo l’inter ha chiesto e ottenuto per oggi un consiglio straordinario di Lega».
Lei parla di campionato falsato, perché?
«C’è un’alterazione degli
L’accusa
Il mio rimprovero va al presidente Dal Pino, è normale che poi certi discorsi vengano fuori
equilibri, è lampante. È tutto stravolto: allenamenti, forma fisica e psicologica delle squadre. È diverso scendere in campo con un distacco minimo o più ampio. La verità è che bisognava rinviare tutta questa giornata».
Non si potevano giocare a porte chiuse già le partite della scorsa settimana, come è successo all’inter in Europa League contro il Ludogorets?
«Il tutto è stato affrontato con grande leggerezza, lo strumento delle porte chiuse doveva e poteva essere usato».
C’è il rischio che la prossima giornata si possa giocare di nuovo a porte chiuse?
«Le porte chiuse sono morte. Cinque partite sono state rinviate per non giocare senza pubblico, perché domenica prossima chi gioca in casa dovrebbe accettare di farlo a porte chiuse? Se si gioca ora lo si farà a porte aperte».
Ma se salta un’altra giornata, il campionato rischia davvero di essere interrotto?
«Il rischio di chiusura della serie A esiste. Non ci sono più date, il calendario è troppo fitto, adesso va anche spostata la data e la sede della Coppa Italia. È stato fatto un caos e lo ridico ancora: bisogna scendere da 20 a 18 squadre».