«Basta con le polemiche Ora serve compattezza»
Il presidente della Camera: serve una visione comune, andrò presto a parlarne con le istituzioni europee No a chi fa ora polemiche da campagna elettorale
I l presidente della Camera Roberto Fico dice che «non è il momento delle polemiche» e che «occorre lavorare insieme per evitare danni economici che possono coinvolgere non solo il nostro Paese ma che avranno una dimensione globale».
Presidente Fico, lei è preoccupato per il coronavirus?
«Sono fiducioso: le autorità sanitarie stanno facendo un grandissimo lavoro, abbiamo delle eccellenze che danno un prezioso contributo. A questo si unisce un impegno istituzionale chiaro e determinato».
Come sta agendo il governo?
«Il governo ha agito in maniera tempestiva, così come tempestivamente è stato coinvolto il Parlamento. Il primo decreto è passato in tempi rapidissimi all’esame della Camera, e continueremo a lavorare anche sui successivi provvedimenti d’urgenza adottati dall’esecutivo. È il compito del Parlamento, anche di fronte a emergenze come quella di queste settimane».
Non tutti sono contenti. Matteo Renzi ha detto che «è l’intero Paese a rischiare un danno economico senza precedenti» e che «gli errori di comunicazione hanno prodotto un danno enorme all’estero, oltre che in Italia».
«Di una cosa sono certo: non è il momento delle polemiche.
Il chiacchiericcio Quello sul governissimo mi pare soltanto un chiacchiericcio poco utile al Paese
Il caso dei voli Usa
Tutti devono capire che in Italia ci sono zone rosse e zone senza alcuna limitazione
Occorre lavorare insieme per evitare danni economici che possono coinvolgere non solo il nostro Paese ma che avranno una dimensione globale . E quando dico lavorare insieme mi riferisco anche e soprattutto all’europa».
Lei crede che l’europa ci verrà incontro?
«Suppongo e auspico di sì, per le ragioni già esposte. Questo è un tema europeo, non è un tema italiano, perché riguarda tanti Stati dell’unione. E quindi serve una risposta compatta del sistema Europa».
A proposito di comunicazione, le ha fatto effetto vedere Attilio Fontana con la mascherina o Luca Zaia parlare di cinesi che mangiano i topi?
«Il governatore Zaia ha commesso un errore e si è scusato. Questo è importante sottolinearlo. Sono errori che non vanno ripetuti».
Salvini ha detto che per 3,6 miliardi di aiuti sono poco, che servono almeno 20 miliardi. E ha criticato in questi giorni il governo parlando di provvedimenti come «bolle di sapone».
«Usare l’emergenza per fare campagna elettorale non è solo cinico, ma è soprattutto controproducente. Ciò nonostante, va detto che le opposizioni in Parlamento hanno dimostrato un atteggiamento positivo, di confronto e responsabilità. Dobbiamo fare sistema davanti ai problemi complessi, non dividerci».
L’esecutivo si prepara a chiedere l’autorizzazione per sforare il deficit proprio al Parlamento.
«È una procedura prevista dalla legge, che prevede un voto delle Camere. Anche su questo credo sarebbe importante un segnale di compattezza da parte del Parlamento».
È giusto far saltare il tetto sul deficit o parlarne ora rischia di alimentare le speculazioni?
«Lo ripeto: serve una risposta europea, perché il danno economico di questa situazione sanitaria ha un impatto globale. Nei prossimi giorni sarò a Bruxelles per parlare con le istituzioni europee, e dirò anche questo. Abbiamo bisogno di una risposta ampia e di una visione comune».
Crede che la politica abbia alimentato la psicosi e quindi aggravato il danno economico?
«Prima di tutto dobbiamo stare attenti a non alimentare le paure, che si combattono con la conoscenza e un’informazione chiara, corretta e responsabile. Ma questa situazione deve essere anche l’occasione per riflettere, su noi stessi, su come affrontiamo questi fenomeni, su cosa poggiano stati di paura e panico collettivi, su come si governano le emergenze in un mondo così interconnesso».
Quindi un uso del linguaggio più attento?
«Soprattutto da parte della politica, senza dubbio. Ma anche da parte di chi fa informazione. Deve partire da questi due soggetti, ma deve essere un percorso che riguarda tutte le persone».
Come pensa si possano aiutare i settori che possono risentire gli effetti immediati della crisi come i commercianti o il turismo?
«Rispetto a questo c’è un primo intervento del governo, che sarà presto all’esame del Parlamento. Serve un aiuto immediato e poi uno di prospettiva. Penso a investimenti e semplificazione, ma anche al rafforzamento del nostro Sistema sanitario nazionale che ha dimostrato la sua eccellenza. Questa situazione infatti evidenzia una volta di più l’importanza di un sistema di sanità pubblica, e ci esorta a offrire alla sanità pubblica più strumenti, più risorse. Lo stesso dobbiamo farlo col mondo della ricerca, che deve avere fondi e possibilità di investire».
Insiste sul tema della sanità pubblica.
«L’italia ha reagito grazie proprio a questo: un sistema che ci invidiano nel mondo e di cui dobbiamo essere orgogliosi. Ed è proprio per questo che dobbiamo rafforzarlo sempre più. Non mi riferisco solo alle esigenze che emergono nelle situazioni di emergenza ma in quella che è la quotidianità delle nostre strutture sanitarie».
Cosa pensa della decisione del governo Usa di sconsigliare i viaggi in Italia e del successivo blocco dei voli da parte di American Airlines?
«So che la Farnesina è al lavoro su questo, rispetto ai rapporti con gli Stati Uniti ma anche con altri Paesi. È importante tutti capiscano che esistono delle zone rosse e delle altre in cui non ci sono limitazioni».
Come valuta il clima politico che c’è oggi nel Paese?
«In fasi come queste penso che si debba necessariamente lavorare tutti insieme, maggioranza e opposizione. Come mi risulta che sia stato fatto. Questo è importante».
In Italia intanto si è tornati a parlare di governissimo.
«Rispetto a questo tema invece non capisco perché se ne parli, mi pare un chiacchiericcio poco interessante e poco utile al Paese. Un governo c’è, operativo e al lavoro».