Insegnamenti telematici e lauree «virtuali» Gli atenei in emergenza puntano sul digitale
Padova è pronta per le prime tesi discusse online
Corsi, esami e persino discussioni di laurea a distanza: gli atenei delle quattro Regioni più colpite dal coronavirus (Lombardia, Veneto, Emilia-romagna e Piemonte) riprendono l’attività didattica in modalità e-learning.
Aule virtuali e lezioni in streaming grazie a piattaforme universitarie (già utilizzate per lo scambio di materiale integrativo tra docenti e studenti) e a programmi di teleconferenze. Entro il 9 marzo, 3.500 insegnamenti per 221 corsi di laurea dell’università degli Studi di Bologna
si trasferiscono online. Il Politecnico di Torino predispone da oggi esami orali e scritti in forma telematica. Le università milanesi sono pronte con classi virtuali e App dedicate, tentando di trasformare le limitazioni in occasione di sviluppo didattico. A Padova anche le lauree in programma questa settimana si discuteranno online. Con buona pace di parenti e fotografi: si recupereranno commozione e foto ricordo a emergenza rientrata.
«Siamo preparati a ogni evenienza». Lo assicura il rettore dell’università di Padova, Rosario Rizzuto, che aveva già programmato la ripresa dei corsi semestrali il 9 marzo e il riavvio dei corsi trimestrali e dei percorsi formativi da oggi, in modalità telematica, con la piattaforma Moodle. Lo stesso vale per esami e lauree, che da oggi a sabato potranno essere sostenuti online. «Il 95 per cento dei nostri docenti usa la piattaforma Moodle per condividere materiale didattico con gli studenti — spiega Rizzuto —. Con il sistema Kaltura si possono anche caricare lezioni registrate. E abbiamo già sperimentato il programma di streaming Zoom, che consente al docente di parlare in videoconferenza con 300 allievi». La discussione della tesi? «Dispiace perdere il momento celebrativo con i parenti, ma daremo la possibilità di recuperarlo con la consegna della pergamena al Bo».