INTERVENTI E REPLICHE
Perché serve conoscere più lingue
Un lettore ha scritto: «Sono un pensionato di 78 anni e per motivi di lavoro ho dovuto imparare l’inglese. Ciò mi aiuta a comprendere ma per l’appunto a non giustificare la necessità di veder ricorrere ogni giorno a termini anglosassoni da parte di notiziari televisivi e della carta stampata italiani» (Corriere, 20 febbraio).
Dal tono della lettera sembra quasi che il lettore si rammarichi di aver dovuto imparare l’inglese. Apprendere una seconda lingua è sempre un arricchimento, né questo comporta che si ami di meno la propria lingua madre. Anzi quanto più la si ami, tanto più è utile studiare le altre lingue per approfondire dal confronto particolarità, sfumature e altre caratteristiche che possono sfuggire a chi conosca una sola lingua. Il lettore deplora un uso eccessivo di anglicismi e probabilmente ha ragione, ma spesso è impossibile evitarli.
Forse non lo sa, ma vocaboli come parlamento, centravanti, barista, sono anglicismi. Parlamento è un vocabolo usato da Dante (Inf. XXVIII, 88), ma nel significato di «assemblea rappresentativa che discute e approva le leggi di uno stato» ci viene dall’inglese. Inoltre se dicesse ai suoi amici: ieri ho visto una pellicola occidentale (invece di film western) probabilmente non verrebbe capito. Ricordo infine che Goethe ha scritto: «Wer fremde Sprachen nicht kennt, weiß nichts von seiner eigenen» (Chi non conosce lingue straniere, non sa nulla della propria).
Giuseppe Federico, Milano
L’augurio di «Fonzie»
Leggo sul Corriere che l’attore statunitense Henry Winkler, famoso per aver interpretato il noto personaggio di «Fonzie», ha inviato un incoraggiamento alla città di Codogno con l’augurio «State in salute». Proprio in questi giorni, ho notato come il mondo dello spettacolo italiano abbia scarsamente rincuorato o tentato di risollevare il morale di coloro che sono stati colpiti dal Coronavirus. Eppure, qualche nostro artista cinematografico, magari con qualche battuta spiritosa o con altre «armi» distensive, avrebbe potuto contribuire ad allentare o alleggerire la tensione che sta opprimendo i più sfortunati.
Carlo Radollovich
Quel modo giusto di fare politica
Ottimo modo di fare politica, questo di Gianrico Carofiglio: educare a un corretto modo di interpretare fatti, distinguere ragionamenti con impianto onesto da suggestioni... strumenti che dovremmo acquisire a scuola. E lo fa attraverso romanzi piacevoli: se riuscisse a raggiungere i ragazzi...
Marco Zemella