Il ministro-nipote e il fratello del re: la terza retata del principe Mbs
Il principe Ahmed Abdulaziz, fratello del re, è stato arrestato al rientro in Arabia Saudita: si era recato all’estero per cacciare con il falcone. Nayef, ex ministro dell’interno e nipote del sovrano, è stato prelevato dalla sua residenza nel deserto, dove era confinato ai domiciliari dal 2017. Insieme a lui hanno portato via un fratello, Nawaf. Tutti, secondo fonti anonime, sarebbero accusati di tradimento. Sono stati il Wall Street Journal e il New York Times a rivelare la retata attribuita a Mbs, ovvero il principe Mohammed, delfino e personaggio noto per le decisioni drastiche.
Per gli osservatori la mossa sarebbe legata a tre aspetti. 1) Ahmed aveva raccolto i favori di quanti si oppongono alla marcia verso il potere di Mbs. Nayef, invece, è stato a lungo uno degli interlocutori privilegiati degli Usa e certamente dotato di sponde. 2) Il sovrano Salman, malato, può mettere ancora il proprio sigillo sulle decisioni del figlio: se dovesse mancare, tutto sarebbe più complicato, in una realtà non omogenea. 3) Il coronavirus ha un impatto su economia globale e petrolio, la risorsa principale nelle mani di Mbs per portare avanti il suo piano di riforme. Possibile che il principe abbia voluto giocare d’anticipo per consolidare le proprie posizioni. Indiscrezioni hanno aggiunto che i sospetti di tentativo di colpo di Stato, con l’appoggio di alcune tribù, sembra più uno scenario o persino un pretesto. Se era qualcosa di più consistente avremmo visto un maggior numero di persone in manette.
Nel 2017 Mohammed aveva scatenato la grande epurazione chiudendo possibili avversari e personalità ritenute non affidabili nelle suntuose stanze dell’hotel Ritz Carlton. Poi c’è stato il brutale omicidio di Jamal Khashoggi a Istanbul, eliminazione attribuita agli ordini di Mbs, ma scaricata sugli esecutori. Adesso la terza scudisciata per dire chi è il più forte.