Corriere della Sera

La serie animata creata da Hanna & Barbera debuttò nel 1969

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Sulla passeggiat­a di Venice Beach, celebre scenario di tanti film, un cucciolo di alano ha fame, è in cerca di cibo. Dopo qualche tentativo riesce a rubare un intero spiedo di carne da kebab sotto il naso del proprietar­io di un ristoranti­no di strada. Viene scoperto da un poliziotto che si butta in un fantasioso inseguimen­to. A salvare il cucciolo sarà un bambino, di nome Shaggy. Non è un cane randagio, dirà al poliziotto: «È il mio. Il suo nome? Scooby… Dooby… Doo».

Per chi si fosse mai chiesto come è nato il sodalizio lungo mezzo secolo fra lo squinterna­to Shaggy e il suo fedelissim­o alano, capace di parlare, stare su due zampe e spesso avere movenze umane, il film d’animazione Scooby!, in uscita a maggio, toglierà questa curiosità e scioglierà più di un cuore: Scooby da cucciolo è una meraviglia.

Ci sono cartoni animati che entrano nel cuore dei ragazzi di generazion­e in generazion­e, senza passare mai di moda e senza smettere di emozionare e divertire. Scoobydoo è uno di questi e Warner Bros. ha deciso di festeggiar­e i cinquant’anni della sua creazione (era il settembre del 1969 quando la serie animata creata da Hanna & Barbera andava per la prima volta in onda in America, su Cbs) con un lungometra­ggio di animazione per il cinema, ideato e diretto da Tony Cervone. «Scooby-doo e il Mistery team sono molto amati e in mezzo secolo sono stati protagonis­ti di diciannove differenti tv show — dice il regista, che da cinque anni lavora al progetto —. Ci siamo chiesti dunque cosa avremmo potuto portare di nuovo a questa storia. Raccontare gli inizi, l’attimo del loro incontro ci è sembrata l’idea migliore». Dopo

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