Corriere della Sera

«Tanti rientri importanti» Sarri studia una sorpresa per riaccender­e i suoi

- Paolo Tomaselli

Il ritorno di Conte allo Stadium stavolta c’è per davvero, anche se avvolto nel silenzio. Ma ci sarà anche il ritorno della Juventus? Dispersa nella notte di Lione, la squadra di Sarri non gioca una partita di alto livello da un mese e mezzo (3-1 alla Roma in Coppa Italia) e dopo undici giorni di inattività resta un’incognita, anche per se stessa. Affrontare la rivale scudetto per eccellenza può aiutare: «Questa è la partita più prestigios­a della serie A per storia e per blasone delle squadre, e in questa stagione anche per la classifica — dice Sarri a Juventus Tv —. Dopo due mercati importanti l’inter è diventata una delle favorite, proprio come noi. Sarà una bella gara».

Per abituarsi alla sensazione dello stadio vuoto e anche per calpestare l’erba di casa dopo tre settimane, la Juve si è allenata ieri sul prato dello stadio e sarà stato un ottimo test, di quelli che piacciono a Sarri, ma che da dicembre a questa parte lo inquietano: per due volte il tecnico si è presentato prima di una grande sfida sottolinea­ndo la bontà del lavoro svolto dai suoi giocatori alla vigilia. E per due volte — a Riad con la Lazio e a Lione — la contropres­tazione è stata sconcertan­te. Non a caso prima della sfida col Milan in Coppa Italia, poi rinviata, Sarri aveva risolto la questione: «Non dico niente, perché porta sfiga...».

Un modo per sdrammatiz­zare, in un momento delicato, reso ancora più anomalo dal rinvio delle partite e dal fatto di giocare adesso a porte chiuse. E non è detto che senza pubblico, in una sorta di modalità-allenament­o, la Juve non si concentri per 90’ sull’obiettivo: l’unica volta che l’ha fatto per davvero è stato proprio contro l’inter, il 6 ottobre (2-1). In quel caso si era vista la parte migliore della vecchia Juve, ovvero la solidità e la capacità di «sentire» i diversi momenti della gara, unita alla parte migliore della versione di Sarri: il gol decisivo di Higuain arrivò dopo un’azione con 24 tocchi.

«In questo momento stiamo recuperand­o tanti giocatori e questa è una grande fortuna — sottolinea Sarri, che ha ritrovato due elementi chiave come Khedira e Costa, oltre a Chiellini —. Negli ultimi giorni la qualità degli allenament­i si è elevata ed è una cosa molto importante. Abbiamo attaccanti con caratteris­tiche differenti e a volte con lo stesso modulo siamo una squadra diversa, cambiando gli interpreti». Con Douglas Costa al posto di Cuadrado e Higuain invece di Dybala in effetti è un’altra Juve. E Sarri potrebbe sorprender­e.

L’importante è non rimanere sorpreso, dato che contro squadre con la difesa a 3 come Lazio, Verona o Lione, la Juve ha costretto spesso il proprio centrocamp­o, in costante inferiorit­à numerica, a una brutta figura: «La partita sarà difficile tatticamen­te visto il modo di giocare dei nostri avversari — osserva l’allenatore —. Per noi potrebbe essere una problemati­ca l’ampiezza dell’inter. Uno dei nostri obiettivi è quello di fare un possesso palla alto nella loro metà campo. Sarà più importante del solito». Il ritorno del trequartis­ta, con Ramsey dietro a Dybala e Ronaldo, non è escluso. Basta che si porti dietro anche la Juve.

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Ricordi Ronaldo, 35 anni, ha esordito nel 2002 proprio con l’inter

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