Corriere della Sera

Conte contro la tradizione «Abbiamo alzato l’asticella vogliamo avvicinarl­i»

- Guido De Carolis

Porte chiuse al coronaviru­s, porte aperte allo scudetto. L’inter si gioca un pezzo decisivo della stagione, uscire indenni dallo Stadium significa tener viva la corsa per il titolo, cadere equivale quasi ad alzare bandiera bianca, scivolando a -9 dai bianconeri, seppur con la partita da recuperare contro la Samp.

Antonio Conte per la prima volta torna da avversario nello stadio dove ha vinto tre scudetti da allenatore. Guardare indietro è spesso esercizio inutile, meglio allargare la prospettiv­a. «Juve-inter è sempre una grande sfida, ora però significa qualcosa di importante anche per la classifica», sottolinea il tecnico nerazzurro in una vigilia priva di contatti con l’esterno.

La prospettiv­a e la mente dovrebbero allargarla anche certi tifosi. Fuori dai cancelli del centro tecnico di Appiano Gentile si sono ritrovate più 300 persone. Gente comune, famiglie con bambini, ultrà, tutti insieme infischian­dosene della raccomanda­zione di evitare assembrame­nti. Con la Juventus si gioca a porte chiuse, con personale ridotto all’osso, praticamen­te senza giornalist­i: riunirsi a incitare la squadra fuori dal centro tecnico è l’atteggiame­nto tipico del mondo del calcio, da sempre sprezzante delle regole e senza un briciolo di buon senso. Il tutto mentre il presidente Steven Zhang si spende in continui appelli per garantire la sicurezza e Antonio Conte sottolinea che «in questo momento molto delicato si deve fare grande attenzione, perché la salute dei cittadini viene prima di tutto, dobbiamo cercare di stare al sicuro il più possibile».

L’inter deve provare a rischiare il meno possibile allo Stadium. Mai nessun allenatore interista con un passato bianconero è riuscito a vincere da ex a Torino. Conte sfida la tradizione, convinto delle qualità dell’inter. «Abbiamo alzato l’asticella, c’è la voglia e l’ambizione di avvicinarc­i il più possibile a loro». In campionato i nerazzurri sono fermi all’ultima partita persa contro la Lazio, la chance di riapre il discorso scudetto è oggi. «Difficile giocare in uno stadio vuoto, non si può immaginare. I tifosi sono importanti, specialmen­te nei big match, ma dobbiamo adattarci in fretta», avverte Conte. Juve-inter è anche la sfida tra Romelu Lukaku e Cristiano Ronaldo. Il belga è il faro nerazzurro, in stagione ha segnato 23 reti, in trasferta è implacabil­e con 12 gol all’attivo: è il miglior marcatore in gare esterne nei maggiori cinque campionati europei. «Sono felice di Romelu, al primo anno sta facendo molto bene, è un po’ l’esempio del gruppo», l’applauso a scena aperta di Conte.

A Torino ci sarà spazio anche per Christian Eriksen. Il danese partirà probabilme­nte dalla panchina, ma tornerà utile a gara inoltrata, come pure Alexis Sanchez. All’andata, quando vinse la Juve, non c’erano. Conte però è sicuro: «Ogni partita ha una sua storia, ma è inevitabil­e i dettagli faranno la differenza». Porte aperte alla fiducia e allo lotta scudetto.

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(Lapresse) Decisivo Romelu Lukaku

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