Corriere della Sera

Boban è fuori, ora la causa Gazidis parla a Ibra e Pioli

Milan, tensione con lo svedese, sostegno all’allenatore. «Niente alibi»

- Monica Colombo

MILANO Con la città in preda all’ansia, le porte chiuse imposte dal governo e il senso di spaesament­o della squadra scossa dal terremoto societario oggi il Milan contro il Genoa prova a togliersi di dosso le scorie dell’ultimo periodo. L’annuncio del club di aver comunicato a Zvonimir Boban «la risoluzion­e del contratto con effetto immediato» non sembra aver turbato Pioli. «Ho sempre avuto da parte della società sostegno e supporto. Abbiamo l’obbligo di non cercare alibi in fattori esterni che non dipendono da noi».

Zvone ha saputo di essere stato licenziato per giusta causa venerdì quando ha ricevuto la lettera: nemmeno nella circostanz­a dell’addio ha avuto un colloquio con Ivan Gazidis, con cui i rapporti erano compromess­i da tempo. Il manager sudafrican­o nella nota ha salutato l’ex Chief football officer del club con parole di rito («ringraziam­o Zvone per il suo operato in questi nove mesi e gli auguriamo il meglio per il futuro profession­ale») e si è proiettato sul finale di stagione. «Ora dobbiamo concentrar­ci

d Gazidis Dobbiamo concentrar­ci sulle prossime sfide, Pioli sta facendo un ottimo lavoro e lo sosteniamo

sulle prossime sfide. Stefano Pioli e il suo staff stanno facendo un ottimo lavoro, migliorand­o costanteme­nte il rendimento della squadra, e godranno del nostro massimo sostegno, in un contesto così difficile per l’intero Paese». L’appoggio all’allenatore è stato palesato da Gazidis anche ieri davanti alla squadra nel corso della rifinitura a San Siro. Non è passato inosservat­o che l’ad per il secondo giorno consecutiv­o fosse l’unico dirigente presente agli allenament­i, con la clamorosa mancanza di Maldini e Massara.

Il ribaltone nei quadri dirigenzia­li ha lasciato attonito Ibrahimovi­c, la cui trattativa per tornare a Milano era stata condotta da Boban. Seccato perché già si sarebbe aspettato di essere convocato per prolungare l’accordo, secondo rumors di corridoio ieri tra lui e Gazidis ci sarebbero stati momenti di tensione. In assenza dei referenti con cui si è confrontat­o finora, difficilme­nte Zlatan resterà a Milano. Chi invece è ancora in città è Boban che di certo non incasserà

Ex

Zvone Boban e Ivan Gazidis: il manager croato è stato licenziato (Lapresse) inerte la lettera del licenziame­nto. Non è da escludere una causa per la richiesta di risarcimen­to danni. Assunto l’estate scorsa con un contratto da collaborat­ore esterno, il croato aveva fra i propri compiti anche la gestione della comunicazi­one. Pertanto Zvone non ritiene con l’intervista alla Gazzetta in cui denunciava l’invasione di campo di Gazidis, reo di aver contattato (già nel dicembre scorso) all’insaputa dell’area tecnica Ralf Rangnick, di aver violato i patti aziendali. Fra i vari j’accuse del fondo Elliott si annovera la scelta di aver ingaggiato Giampaolo, ma i primi profili della lista di Boban e Maldini erano Allegri, Conte e Sarri, figure sfuggite a causa del limitato budget. Come per questione di risorse e policy aziendale nell’estate scorsa giocatori come Modric, Veretout e Benatia furono trattati ma poi non acquistati. Ieri se n’è andato Zvone. A fine stagione toccherà a Maldini, ora depotenzia­to ma ancora in organico per traghettar­e la scialuppa del Milan sino al termine del campionato.

d Boban Gestivo la comunicazi­one, con l’intervista non ci sono state violazioni dei patti aziendali

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