Corriere della Sera

La Juve batte l’inter nella sfida a porte chiuse

Una domenica di litigi, accuse, polemiche e ripicche

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Il calcio sospeso dentro un’altra giornata di insopporta­bile tristezza, tra litigi, polemiche, comunicati e ripicche. La serie A è ripartita, ma con la concreta possibilit­à di fermarsi subito. Gabriele Gravina ha convocato un Consiglio federale straordina­rio per domani e in testa ha l’idea forte di bloccare il campionato sino al 3 aprile, quando scadrà il decreto del governo. Il rischio, dentro un calendario affogato e già allo stremo, è quello di arrivare al default. Per questo Gravina ha già avviato contatti con l’uefa per capire se esistono i margini per allungare la stagione di una decina di giorni, magari sacrifican­do la Coppa Italia. Certezze non ce ne sono, non ce ne possono essere in un momento così. Ma il suo collega Aleksander Ceferin non può chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie perché anche negli altri paesi l’emergenza coronaviru­s sta diventando stringente. È presto per capire se l’europeo itinerante possa essere rinviato al 2021 o magari solo spostato di un paio di settimane. Però è il momento giusto per decidere se si può fare fronte comune. Anche la Premier oggi potrebbe decidere per le porte chiuse o la sospension­e.

Tornando a casa nostra, la decisione di fermarsi è difficile da prendere. Molti fattori inciderann­o. Anche la volontà della Lega, che vorrebbe andare avanti. Lotito pare sia scatenato. L’idea della confindust­ria del pallone è attenersi al decreto del governo, che dà la possibilit­à di giocare a porte chiuse. Sulla questione è intervenut­o anche Giovanni Malagò, il capo dello sport italiano: «La Federcalci­o ha due possibilit­à: o va nella direzione scelta dalla Lega e se ne assume la responsabi­lità, oppure commissari­a la Lega stessa». Parole forti.

Gravina è soprattutt­o stufo del clima avvelenato. Ieri mattina ha cominciato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, appoggiato da Damiano Tommasi, che voleva bloccare la giornata. Il presidente dell’assocalcia­tori ha anche minacciato lo sciopero, arrivando a preparare il comunicato, salvo poi essere smentito dai giocatori che sono preoccupat­i ma non volevano prendersi la responsabi­lità di incrociare le gambe. Gravina e Dal Pino si sono incontrati in via Allegri, hanno parlato in conference call con alcuni consiglier­i di Lega (tutti quelli che sono riusciti a trovare) e hanno affrontato la situazione. La Lega voleva giocare. La Figc ha dato il benestare. In mezzo il triste balletto dei calciatori di Parma e Spal, che non sapevano cosa sarebbe successo e si sono riscaldati due volte.

Una giornata convulsa e irreale. La situazione resta tesissima, anzi nel pomeriggio è persino deflagrata. Spadafora ha parlato di «Lega irresponsa­bile» e di un movimento «che si sente immune da regole e sacrifici e anche dal possibile contagio, come se dovesse andare avanti a tutti i costi in ossequio al dio denaro. Mi sembra che non si sia compresa la gravità della situazione. Cosa altro deve succedere in questo Paese?».

In via Rosellini consideran­o le parole del ministro populiste, un tentativo di catturare le simpatie della gente e soprattutt­o non capiscono

Premier chiusa L’europeo sempre più a rischio e la Premier potrebbe annunciare le porte chiuse

Malagò La Federcalci­o ha due possibilit­à: o va nella direzione scelta dalla Lega e se ne assume la responsabi­lità, oppure commissari­a la Lega

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 ??  ?? Incertezza I giocatori del Parma rientrano negli spogliatoi dopo il rinvio dell’orario del calcio d’inizio (Ansa)
Incertezza I giocatori del Parma rientrano negli spogliatoi dopo il rinvio dell’orario del calcio d’inizio (Ansa)

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