Lavoro, famiglia: quali deroghe sono ammesse I dubbi principali
Dalla chiusura alle 18 di bar e ristoranti ai viaggi cancellati per chi vive nella zona arancione, in arrivo misure per ridurre i danni economici
Fuori dalle limitazioni di entrata e uscita nelle zone arancioni, sono gli spostamenti per comprovate esigenze lavorative e di salute. I controlli delle forze dell’ordine sulle strade saranno a campione e gli interessati potranno comprovare i motivi dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una semplice dichiarazione verbale. «La filosofia con cui ci rivolgiamo al cittadino — spiega Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute — non è quella del lasciapassare da procurarsi a tutti i costi, ma del più alto senso di responsabilità da parte di ognuno di noi». Per i motivi di salute, inoltre, sarà consigliabile esibire un certificato medico. O nel caso di motivi di lavoro, una dichiarazione dell’azienda. «Ma attenzione — avverte il viceministro — in caso di dichiarazione o autocertificazione mendace, scatta la denuncia». «I parenti malati e la fidanzata a Milano». Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, fa due esempi-limite per tentare di spiegare ai cittadini come comportarsi. «Se io abito in un’altra città e ho una mamma di 90 anni senza assistenza domiciliare che vive in una delle zone di sicurezza naturalmente posso invocare questo buon motivo per raggiungerla, anche se poi dovrò stare attento a rispettare le misure anti-contagio. Ma se i miei genitori, pur anziani, stanno bene, non potrò raggiungerli violando le zone di sicurezza perché preso dalla nostalgia di casa. Si rischia d’incorrere in una sanzione penale. Così pure se vivo a Roma e ho la fidanzata a Milano, non potrò andare da lei. L’amore, in questo periodo, deve lasciare il passo al rispetto delle regole. È bene che tutti lo capiscano». E poi in fondo si tratta di resistere fino al 3 aprile. Ci sarà tempo per recuperare.