L’appello di Sala scuote i milanesi: «Rimanete in casa il più possibile»
Il sindaco: «Dobbiamo cambiare le nostre abitudini Per superare questo momento non minimizziamo Evitiamo contatti se non sono strettamente necessari»
MILANO Cambiate le abitudini, evitate i contatti superflui. Ma soprattutto, «state a casa il più possibile». Nel primo giorno di coprifuoco, il sindaco di Milano, Beppe Sala rivolge il suo appello alla cittadinanza con un lungo post affidato ai social. È il richiamo forte all’unità perché solo se tutti seguiranno regole e divieti si potrà mettere un limite al contagio che in Lombardia ha già fatto 267 morti e nella sola Milano ha portato ieri a 406 i positivi al Covid19, 45 in più rispetto a sabato. «Dobbiamo cambiare le nostre abitudini di vita, dobbiamo evitare il più possibile contatti non strettamente necessari. Solo se saremo uniti e non minimizzeremo la situazione potremo superare questo momento difficile. Spieghiamolo bene ai nostri figli, prendiamoci cura degli
Figli e anziani Spieghiamo bene queste cose ai nostri figli e prendiamoci cura degli anziani
anziani».
Non minimizzare. Seguire le regole. Non discuterle. Anche se i punti da chiarire sono ancora tanti e quell’anticipazione della bozza di decreto sui media ha provocato scene di panico con assalti ai treni in stazione Centrale, senza che le istituzioni fossero prima informate. «Milano, piaccia o no, è il cuore del Paese — scrive Sala — Stamattina ho ascoltato il presidente del Consiglio lamentarsi della fuga di notizie. Non va bene, infatti, che il sindaco e il prefetto di Milano sappiano di queste norme dai media». Ma questa è solo un’appendice. Parafrasando detti storici la parola d’ordine è «obbedisco». «Detto tutto ciò garantisco il mio massimo impegno per far sì che le decisioni prese trovino la migliore applicazione possibile, sapendo che non sono ancora sufficientemente chiare e che lo dovranno diventare in fretta. Servirà tanto, tanto buon senso. Di chi governa e dei singoli cittadini». Se al governo bisogna fare dei richiami, sono però di altro tipo perché se l’emergenza sanitaria è la priorità delle priorità, quella da affrontare qui e ora, l’emergenza economica che di giorno in giorno diventerà sempre più pressante rischia di far saltare il reddito di tante famiglie che potrebbero perdere il lavoro da un giorno all’altro. Sala non usa eufemismi. Parla di «danno incalcolabile». E chiede al governo di intervenire immediatamente. Le misure fiscali prospettate non sono sufficienti. «Ci vogliono forte iniezioni di liquidità. Un grande investimento finanziario». Cita le parole del virologo del più grande ospedale tedesco che predice: «Il virus si ripresenterà in inverno». «Da qui parto per dire che il blocco di un quarto del Paese (che però in termini economici vale tre quarti) produrrà danni incalcolabili alle famiglie italiane. Non per qualche settimana, ma per un lungo periodo. Non è una questione di Pil, ma di reddito familiare. Di chi perderà il lavoro, di chi è già in difficoltà e vedrà peggiorare la sua situazione. Mi aspetto dal governo una risposta rapida e decisa, che non si risolva in misure fiscali ma che preveda forti iniezioni di liquidità».
Da parte sua, Sala, come già aveva detto durante il forum al Corriere della Sera,è pronto a fare la sua parte insieme a tutte le istituzioni. Perché se «non si guarda avanti si è persi». Il post inevitabilmente ha scatenato reazioni su reazioni. C’è chi chiede al sindaco di bloccare tutto, anche i trasporti, chi lo rimprovera di aver mostrato troppo ottimismo postando il video milanononsiferma, chi chiede spiegazioni sulle norme e i divieti contenuti nell’ordinanza e chi denuncia la presenza di troppe persone all’interno dei parchi, bar e ristoranti. Il richiamo all’unità appare sempre più fondamentale. Siamo tutti sulla stessa barca.
Danni incalcolabili dal blocco di un quarto del Paese, che in termini economici vale tre quarti