L’allarme di tutti i governatori del Sud Dalla Puglia alla Calabria: «Fermatevi»
L’appello di Emiliano: «Vi parlo come foste i miei figli e i miei fratelli, non portate qui l’epidemia» Ordinanze da Roma in giù: quarantena per chi entra
ROMA I numeri drammatici diffusi ieri, l’aumento angoscioso dei morti, dei ricoverati, terrorizzano i governatori delle Regioni del Sud. Che sanno quanto le rispettive terre abbiano un sistema sanitario più fragile, meno pronto di quello delle Regioni del Nord per affrontare un’emergenza di queste proporzioni. «Sarebbe un disastro se il contagio si diffondesse con questa velocità anche nel meridione, va assolutamente contenuto», ripetono allarmati virologi, esperti, medici, politici.
Per questo, quando nella notte tra sabato e domenica si è scatenata da Milano e non solo la caccia all’ultimo treno per il Sud, per tornare a casa — di chi al Nord non risiede, dei fuori sede, o anche solo di chi si trovava per caso nella «zona arancione» —, la reazione dei governatori è stata immediata: «Fermatevi!».
Fin dalla notte, sono seguiti i provvedimenti: la Puglia per prima, ma a catena la Campania, la Calabria, la Basilicata, la Sicilia e poi via via Abruzzo, Molise, Sardegna, Lazio hanno emanato ordinanze in cui si ordina a chiunque provenga dall’area a rischio di segnalare la propria presenza sul territorio e soprattutto di restare in quarantena per 14 giorni. Ordinanze molto simili, che però ieri ha annunciato il ministro
Francesco Boccia, saranno armonizzate in una unica e valida per tutte che prevedrà ovvio deroghe per la quarantena per chi, come il macchinista di un treno ad esempio, dovrà per lavoro muoversi da Nord a Sud e viceversa.
È un grido quasi disperato quello arrivato per primo dal governatore della Puglia Michele Emiliano, che ha firmato l’ordinanza già nella notte di sabato: «Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: fermatevi e