I posti disponibili per i malati gravi
legge nel provvedimento adottato ieri da Regione Lombardia —, occorre mettere a disposizione del sistema regionale i posti letto delle “cure extra ospedaliere” (subacuti, post-acuti, riabilitazione specialistica sanitaria in particolare pneumologica, cure intermedie intensive, posti letto nelle residenze sanitarie per anziani)».
Nel bollettino quotidiano, di giorno in giorno più drammatico, il 65% dei ricoverati è over 65, il 35% più giovane. Per tutti l’assessore Gallera parla di una ricerca affannosa di letti in un sistema ospedaliero che, nonostante gli sforzi di medici, infermieri e organizzazione politico-sanitaria, rischia il collasso. Cremona, Lodi, Bergamo sono tra i primi ospedali a rischiare di non farcela più, con il trasferimento
dei malati più gravi verso altre strutture. Adesso è sotto stress tutto il sistema: «Il pericolo è di una catastrofe sanitaria», è lo sfogo degli ultimi giorni dei medici delle Rianimazioni, abituati per mestiere a tenere i nervi saldi. Su 108 pubblici e 42 privati accreditati, gli ospedali dedicati ad altre malattie adesso sono 18 (il provvedimento approvato ieri dalla giunta definisce chi fa cosa). Tutti gli altri sono chiamati a occuparsi dei pazienti di Coronavirus. In una Lombardia dove da domani sono sospese anche le attività ambulatoriali non indispensabili e dove ormai le équipe sanitarie, affiancate dai medici dell’esercito, si spostano da una struttura all’altra a seconda delle necessità.