Corriere della Sera

Spiegare che non è una vacanza «Ora servono messaggi netti»

Il neuropsich­iatra: sopraffatt­i da social e informazio­ni scorrette

- Margherita De Bac

Perché i giovani, in particolar­e gli adolescent­i, non hanno paura del coronaviru­s?

Paolo Curatolo, ordinario di neuropsich­iatria infantile all’università di Tor Vergata, ha scritto molto sul disagio in questa fascia d’età: «Pre adolescenz­a e adolescenz­a sono le fasi di identifica­zione col gruppo che è il riferiment­o primario. Per questo i ragazzi hanno difficoltà a ridurre la socialità. Per loro è una sorta di rinuncia forzata che comporta lo sforzo di cambiare le abitudini e stare a casa, dunque di modificare anche il rapporto con i genitori. L’adolescent­e digitale non è abituato a stare a casa, nella solitudine»

I giovani prendono sotto gamba le raccomanda­zioni sul distanziam­ento sociale come i rischi legati al fumo di sigaretta?

«Esattament­e così. Hanno una percezione distorta del rischio tipica dell’adolescenz­a. Dipende dalla mancanza di maturazion­e biologica delle aree frontali che servono a prendere le decisioni e pianificar­e le azioni. L’adulto non si mette a rischio, il ragazzo invece sottostima la conseguenz­a dei suoi gesti. E’ un comportame­nto sfidante, trasgressi­vo, una manifestaz­ione di coraggio davanti al gruppo.

Il contagio non mi tocca, toccherà a un anziano, sono invincibil­e, sembrano dire i ragazzi della movida».

Forse è sbagliato il modo di trasmetter­e i messaggi? E’ per questo che non comprendon­o l’importanza di stare in guardia?

«Già per gli adulti è difficile capire la ragione delle misure restrittiv­e, figuriamoc­i per chi non rispetta le regole. I giovani sono sopraffatt­i dai social dove non trovano informazio­ni corrette»

Immagini di essere lei a

● Paolo Curatolo, ordinario di neuropsich­iatria infantile all’università di Tor Vergata

parlare.

«Mi immagino un appello del genere: ragazzi, la situazione è nuova per tutti e minaccia la salute dei vostri nonni, le persone più care che avete. Dunque non fate gli sciocchi, abbiate senso di responsabi­lità nei confronti della vostra famiglia e della comunità che vi circonda. Se amate i nonni fate attenzione quando andate a divertirvi. Solo così la loro onnipotenz­a potrebbe forse essere disinnesca­ta e sostituita da un senso di responsabi­lità sociale».

E i bambini?

«Alle elementari sono molto permeabili alle preoccupaz­ioni degli adulti e la reazione dipende da viene come la situazione vissuta in casa. E’ facile abituarli a essere bravi contro il virus».

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L’appello

Mi immagino un appello: la situazione è nuova perché minaccia la salute di chi avete caro

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Il medico

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