All’asta a Barcellona l’archivio di Neruda
Un archivio privato del poeta cileno Pablo Neruda (1904-1973), del quale fanno parte 603 lotti, compresi manoscritti di una ventina di poesie e quasi 200 documenti autografi, va all’asta per la prima volta: sarà offerto giovedì 19 marzo dalla casa d’aste La Suite di Barcellona con un prezzo di partenza di 650.000 euro. Il proprietario è il collezionista spagnolo Santiago Vivanco Sáenz, presidente della Fondazione Vivanco e delle Cantine omonime a La Rioja. Tra le carte figurano dediche al presidente cileno Salvador Allende e allo scrittore colombiano Gabriel García Márquez.
Il vero congedo è avvenuto sabato sera, alla Royal Albert Hall, dove si sono presentati con un look rosso fuoco: lei fasciata in un abito di Safiya, lui con indosso l’uniforme di gala di capitano generale dei Marines — l’ultima volta che la vestiva, poiché ora dovrà abbandonare anche quel grado, assieme al titolo di Altezza Reale. Ma quando hanno preso posto nel palco d’onore, sono stati salutati da un applauso scrosciante da parte del pubblico in piedi. Che ha fatto chiedere a molti: perché se ne sono andati? Perché hanno rinunciato a tutto questo? La risposta, forse, sta in quell’altra immagine, quella scattata giovedì scorso, quando sono riapparsi in Gran Bretagna alla Mansion House: raggianti, lui che le regge l’ombrello, mentre le gocce di pioggia fanno corona come diamanti nel buio della sera. L’istantanea della coppia più famosa del mondo, già transitata a pieno titolo nell’universo scintillante delle celebrities.
Ed è qui che sta la contraddizione che ha portato alla rottura. Perché fare i reali, come Elisabetta ha mostrato in settant’anni di regno, significa innanzitutto senso del dovere e sacrificio di sé. Stringere mani, tagliare nastri, sorridere, salutare. Quello che William e Kate continuano a fare, ligi alla consegna. Per di più, Harry e Meghan erano in fon