Corriere della Sera

Nello Stadium deserto la squadra di Conte resiste solo un tempo

De Ligt mette paura Lukaku si eclissa

- Guido De Carolis g. d. c.

6 Szczesny Dorme per mezz’ora ma è sveglio sulla fucilata di Brozovic.

6 Cuadrado Torna terzino: spinge e propone. Nel finale va sul velluto.

7 De Ligt L’olandese è davvero volante: ogni palla per aria è la sua. Mette paura con due colpi di testa.

7 Bonucci È attento secondino su Lukaku. Riduce al minimo gli spazi di manovra del centravant­i belga.

6 Alex Sandro Prima parte incerto, poi Candreva cala e lui respira.

7 Ramsey Il gallese ripaga Sarri con un gol pesante, il secondo di fila, che esalta un match fin lì di quantità. Il dai-e-vai con Dybala è di qualità. 6,5 Bentancur Scelto a sorpresa al posto di Pjanic resta basso, ma alza i giri avviando l’azione del raddoppio. 6,5 Matuidi Con un velenoso diagonale sfiora il vantaggio. Va un po’ in sonno, poi si sveglia e sfonda per costruire il gol spacca partita.

5 Douglas Costa Poco più di un tempo, sempre scontato. Come esce la Juventus prende il volo e vince. 5,5 Higuain Rientra da titolare, ma non riesce mai a tirare in porta. Non si salva lavorando per la squadra.

6 Ronaldo Non segna e non centra il record dei 12 gol di fila, però la sua zampata favorisce il vantaggio.

7,5 Dybala Gol spettacola­re, costruito con un’azione eccezional­e. Perfetto il controllo e la conclusion­e: tutto di esterno sinistro. La morbidezza del grande fuoriclass­e. 7 Sarri Batte ancora Conte, mette la freccia e sorpassa la Lazio, torna in vetta. Ha le armi giuste in panchina e le usa nel momento opportuno. 6,5 Handanovic Si ripresenta dopo un mese e passa con un paratone su De Ligt. Replica su Matuidi. Prima condannato da una deviazione, poi giustiziat­o da un grande Dybala.

5,5 Skriniar Ronaldo dalla sua parte non ha vita facile, ma lui sull’1-0 di Ramsey si chiama fuori. 5,5 De Vrij Sul vantaggio Juve non è fortunato: prende il tunnel e devia il pallone ingannando Handanovic.

5 Bastoni Sui colpi di testa De Ligt gli passa sopra. Bene in costruzion­e, ma resta coinvolto sulle due reti.

6 Candreva Viaggia spedito in fascia. Perde spinta nella ripresa.

6 Barella Non tradisce. Non è da lui che bisogna andare a lamentarsi. 5,5 Brozovic Mezz’ora buona, con un bel tiro. Dopo l’1-0 si spegne.

4 Vecino Sul primo gol sbaglia l’uscita su Matuidi, non lo contrasta e gli lascia tutto lo spazio disponibil­e per entrare. Manca solo la coperta. 5,5 Young Esperto e perfetto finché il match sta in parità. Poi svalvola. E con Dybala fa la figura del lattante. 4 Lukaku In match così uno come lui non può eclissarsi. Il Gigante non tira mai in porta, resta prigionier­o nella gabbia di Sarri. La sostituzio­ne di Conte, fatto inedito, certifica un match senza nessuno spunto vero.

5 Lautaro El Toro viene preso per le corna e accompagna­to in un recinto. 5,5 Eriksen Entra con la squadra che sta già girovagand­o per il campo senza un senso compiuto.

5 Conte Forte con i deboli e debole con i forti: l’inter di oggi è così. Il divario è netto. La squadra prende due schiaffi senza mai reagire. punti di distacco fra Juventus e Inter: 63-54. I nerazzurri hanno ancora una partita da recuperare, con la Samp, ma la distanza ora si fa consistent­e allenatori della Juventus nelle ultime 40 stagioni di serie A hanno vinto entrambe le prime due sfide di campionato contro l’inter: Antonio Conte e Maurizio Sarri tiri nello specchio della porta dell’inter da parte della Juve. I nerazzurri hanno invece inquadrato la porta bianconera una volta soltanto

Finché c’è campionato, c’è Juventus: le porte chiuse finiscono sulle dita doloranti dell’inter, che non riesce a restare aggrappata alla corsa scudetto e scivola a nove punti dai bianconeri, con una partita da recuperare. Dopo novanta minuti tra urla en plein air e adrenalina che sale davvero solo nella ripresa — e solo per la Juve —, il divario tra le due squadre sembra maggiore rispetto all’andata, quando la squadra di Sarri aveva ugualmente vinto e dimostrato di avere più qualità e quantità.

Le stesse sensazioni, prima ovattate e poi amplificat­e, escono anche dallo Stadium vuoto, riempito dalla gioia bianconera nella ripresa per il La Juve allontana

la timida Inter gol di Ramsey e quello splendido di Dybala, entrato dalla panchina. E pure dal silenzio interiore di Conte nel suo vecchio Stadium: l’inter si conferma fragile nelle serate di gala, quasi tutte fallite nella sostanza, se non nella forma. La partita più lunga, prevista

Successo netto sette giorni prima, rinviata, fascia, dura un quarto d’ora, dello stesso Brozovic, mentre fissata per il 13 maggio e nel quale la Juve ha due occasioni Lautaro calcia sulla barriera giocata senza pubblico, sembra concrete: con De Ligt di una punizione interessan­te.

e senza discussion­i comunque uno scatolone testa, parato da Handanovic e L’inter sembra convinta e fluida sballottat­o qua e là: promette con Matuidi in diagonale. anche a inizio ripresa, ma bene, perché le aspettativ­e sono Dopo la passività iniziale, in attacco non c’è. E la Juve appena

Ramsey e Dybala comunque elevate, ma il l’inter comincia a far circolare supera la metà campo va contenuto a lungo non convince. meglio palla con Brozovic e in gol. Alex Sandro manda sul

in gol nella ripresa Sarri cambia la Juve, Barella. Il tempo di accorgersi fondo Matuidi che sfugge a nella speranza di trovare la che l’adrenalina del centrocamp­o Vecino: il cross del francese scintilla: per la prima volta juventino (e di Costa) viene respinto nel contrasto

riportano in testa Pjanic lascia il posto per scelta è in ribasso e che Candreva ha tra Bastoni e Ronaldo, sulla tecnica a Bentancur, Cuadrado libertà al cospetto di Alex palla si avventa Ramsey, CR7 è torna terzino per fare spazio Sandro e arrivano le prime bravo a scansarsi, mentre De

i bianconeri in attacco al ritorno di Costa. opportunit­à anche per i nerazzurri: Vrij devia, pregiudica­ndo l’intervento L’effetto sorpresa, con il Szczesny si deve distendere di Handanovic. brasiliano molto largo sulla su un tiro da fuori Il gol del gallese riaccende

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