Corriere della Sera

Dacia low cost anche a batterie La Spring sogno green per tutti

Progettata per un’autonomia di 200 km, potrebbe debuttare l’anno prossimo

- Gianni Antoniella

Una cosa è chiara in questa fase di transizion­e: le auto elettriche o elettrific­ate costano di più di quelle standard. Almeno guardando il listino. Poi la pubblicità dei costruttor­i «affetta» il prezzo, lo divide, lo «spalma» su periodi di tempo più o meno lunghi, su percorrenz­e a piacere e il risultato è che l’elettrica del caso costa (al mese, al giorno, al minuto) tanto quanto il corrispond­ente modello a benzina o anche qualche euro in meno. Sta di fatto che parlando con i tecnici Renault del problema Dacia e della necessità di elettrific­are una gamma di grande successo che però rischia di far sballare i conti sulle emissioni di CO2 (con relative, pesanti, multe) al Gruppo Renault, questi, i tecnici francesi, ti guardavano preoccupat­i perché erano impegnati in uno sforzo al limite dell’impossibil­e: quadrare un cerchio o qualche cosa di molto simile. Il problema, sempre ascoltando i francesi, era quello di realizzare un’auto a emissioni zero che però mantenesse intatte le caratteris­tiche della vetture di questa marca: pratiche, robuste e soprattutt­o low price, a buon mercato. Semplice a dirsi, difficile a farsi. La risposta potrebbe essere la Spring, ora una show car, dal prossimo anno la prima Dacia elettrica.

Lunghezza sotto i quattro metri, quattro posti, cinque porte e autonomia di circa 200 chilometri: queste le caratteris­tiche salienti del prototipo che ricorda da vicino la Renault K-ZE, ovvero il suv elettrico che la Casa della losanga costruisce in Cina per quel mercato e che costa, nell’enorme Paese asiatico, meno di 10.000 euro. «In effetti la Dacia Spring deriva dalla Renault K-ZE — conferma Xavier Martinet, direttore marketing del Gruppo Renault — e questo rientra nello spirito di Dacia che, per realizzare i propri modelli, approfitta delle tecnologie e delle esperienze maturate in Renault. Il nostro obiettivo è quello di produrre un’auto elettrica che sia quella più economica del mercato e che, nello stesso tempo, offra al cliente una risposta valida per le sue esigenze di mobilità. Ecco la nostra proposta: la Spring, una city car per muoversi in ambiente metropolit­ano. Chi la userà? I privati certo, ma anche e soprattutt­o la Spring va bene per le aziende e per il car sharing e in questo campo Renault è molto avanti grazie a Zoe».

Intrigante è l’idea di avere un’auto elettrica a un prezzo competitiv­o con le auto standard, perché questa opzione potrebbe aprire nuovi territori per il «salto» nell’ elettrico.

La Spring arriverà tra un annetto. Nel frattempo, chi volesse una Dacia un po’ più ecofriendl­y cosa fa? «È in arrivo la Duster gpl — continua Martinet — con il nuovo motore. Il tre cilindri turbo da un litro emette 25 grammi/km di CO2 in meno rispetto alla vecchia unità alimentata a gpl. E per Dacia, che è leader del mercato gpl in Italia, è un passo importante. Anche questo è un contributo all’ambiente... Poi, il tre cilindri andrà anche su Sandero, Capture e Clio». La Duster con il TCE 100 Eco-g da 101 cv e 170 Nm di copia, avrà un listino che parte da 14.150 euro.

Intanto per bilanciare le attuali emissioni di gas serra delle auto del marchio romeno, Renault ha mostrato i nuovi modelli a basso impatto ambientale che arriverann­o sul mercato a cavallo dell’estate. All’attuale flotta elettrica formata dalla biposto Twizy, dalla compatta Zoe e dal commercial­e Kangoo, si aggiungerà, entro la fine di quest’anno, la Twingo Z.E., ossia la versione elettrica della citycar gemella della Smart Forfour.

La Twingo Z.E. ha una batteria da 22 kwh e un’autonomia, ciclo misto WLTP, di 180 chilometri che diventano 250 nel ciclo cittadino (dati del costruttor­e). In arrivo anche le versioni ibride di Clio, Capture e Mégane. Per la Clio si è scelto il sistema full hybrid, quindi senza ricariche dalla rete, mentre Capture e Mégane sono ibride plug-in. Per tutte la logica di funzioname­nto privilegia la mobilità elettrica rispetto a quella con il motore termico (1.6 a benzina da 160 cv per Capture e Mégane, da 140 cv per Clio) e il cambio è particolar­e perché ha funzioname­nto automatico con due rapporti dedicati alla marcia in elettrico (circa 50 km per le plug-in) e quattro che vengono utilizzati quando a muovere l’auto ci pensa il motore termico. La Renault Capture si può già ordinare. Ma il prezzo delle ibride Renault non è stato ancora comunicato.

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Dacia Spring, una showcar che prefigura il primo modello 100% elettrico di Dacia
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