Corriere della Sera

Caos rifugiati, Erdogan a Bruxelles «Dialogo, ma ci sono divergenze»

Il leader turco chiede agli alleati sostegno in Siria. Piano Merkel per accogliere 1.500 bimbi

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È arrivato a Bruxelles dopo aver invitato provocator­iamente la Grecia, domenica scorsa, durante un comizio a Istanbul, ad aprire le frontiere ai rifugiati perché «questa gente non arriva per restare, vengono da voi per andare negli altri Paesi europei» e così, nonostante le dichiarazi­oni di apertura al dialogo, sono partiti in salita gli incontri con il segretario generale della Nato Jens Stoltenber­g e con i rappresent­anti della Ue, Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo e Ursula von der Leyen, a capo della Commission­e Ue. Sul piatto la questione siriana e la crisi dei migranti dopo che Ankara, circa dieci giorni fa, aveva deciso di aprire i confini lasciando che una parte dei 3,6 milioni di rifugiati presenti sul suo territorio si ammassasse davanti alla frontiera nonostante l’accordo siglato con la Ue quattro anni fa.

Erdogan non ha stretto la mano a Stoltenber­g, Michel e von del Leyen ma ha portato la sua al petto esclamando con un sorriso «Corona», un chiaro riferiment­o all’epidemia che sta affliggend­o il mondo. Al segretario generale della

L’incontro

Il leader turco Recep Tayyip Erdogan viene accolto a Bruxelles dai rappresent­anti dell’unione europea Charles Michel e da Ursula von der Leyen (John Thys, Ap)

Nato il presidente turco ha chiesto un appoggio deciso in Siria: «Nessun Paese in Europa ha il diritto di guardare indifferen­temente al dramma umanitario. Noi stiamo andando avanti da soli, la Nato ci deve aiutare». Stoltenber­g ha promesso «una serie di misure diverse, inclusi i sistemi missilisti­ci difensivi, oltre a una presenza aerea e navale». E ha ricordato che «nel corso degli anni, l’alleanza ha investito oltre 5 miliardi di dollari in strutture militari in Turchia,

comprese importanti infrastrut­ture come basi navali e siti radar».

Più complicato il colloquio con i rappresent­anti della Ue. Il leader turco ha chiesto più soldi e un’accelerazi­one nel trasferime­nto dei sei miliardi di euro di aiuti per l’accoglienz­a dei rifugiati, oltre al sostegno europeo al suo piano per creare una zona cuscinetto nel Nord della Siria in cui riportare almeno un parte dei profughi. La Ue, però, ha condiziona­to qualsiasi concession­e allo stop del flusso di uomini, donne e bambini verso la frontiera greca: «È una pressione motivata politicame­nte» ha detto Von der Leyen prima di incontrare Erdogan. D’altra parte per Bru

Strette di mano

Il presidente di Ankara non ha dato la mano a nessuno pronuncian­do la parola «corona»

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