Attentato (fallito) contro il premier «Andiamo avanti»
Il premier di transizione del Sudan, Abdallah Hamdok, è scampato ieri a un attentato terroristico. Il suo convoglio, formato da due auto, è stato investito dall’esplosione di un’autobomba nel distretto di Kober, a nord-est della capitale Khartoum, verso le 9, l’orario in cui il premier va al lavoro. I testimoni hanno riferito anche di colpi d’arma da fuoco oltre alla deflagrazione. «Grazie a Dio nessuno è rimasto ferito», ha scritto Ali Bakhit, il suo capo di gabinetto in un post su Facebook dando la notizia. Hamdok è il volto del Paese risorto dalla rivoluzione che ha cacciato Omar Al Bashir. Il leader ha rassicurato i cittadini su Twitter: «Sono in ottima salute. Ciò che è successo non fermerà la nostra marcia per il cambiamento e sarà un’altra spinta per l’onda rivoluzionaria». Il governo ha parlato di attentato «terroristico» ma le dichiarazioni di premier, Consiglio dei ministri e del principale movimento rivoluzionario puntano il dito contro i poteri forti del precedente regime. Si tratta di una sorta di «stato profondo» sudanese che vede tramontare la propria influenza e cerca di contrastare il rinnovamento. Un esempio sono stati i prepensionamenti di funzionari dei servizi di sicurezza annunciati a gennaio e seguiti a metà mese da un conflitto a fuoco nelle strade di Khartum tra vecchi e nuovi quadri.