NON LASCIAMO SOLO IL TERZO SETTORE: NE AVREMO BISOGNO
Cosa succede se si ferma il Terzo settore in Italia? Ci siamo fatti più volte la domanda, ma solo in modo provocatorio. Adesso però che l’emergenza Coronavirus sta attraversando e sconvolgendo le vite di tutti, il rischio va seriamente valutato. Terzo settore è tante cose: sono le cooperative che fanno servizi nelle mense o nelle biglietterie dei musei; che gestiscono lo sport di base e i centri sportivi; che danno lavoro alle persone svantaggiate; che seguono gli anziani e i bambini dei nidi e della scuola dell’infanzia; che fanno le guide nei musei e lavorano nel mondo della cooperazione internazionale; che aiutano le donne vittime di violenza domestica. Tante cose, tutte indispensabili secondo il principio della sussidiarietà: lo Stato riconosce il valore dei servizi che offrono e insieme si collabora per la gestione del bene comune. Ma ora? Fermi i servizi, ferme le cooperative. Con due conseguenze che la portavoce del Forum Terzo settore Claudia Fiaschi va ripetendo a tutti gli interlocutori istituzionali: che questo mondo venga messo in ginocchio, perché non ha liquidità sufficiente per far fronte alla mancanza di entrate. E che allo stesso tempo salti tutto il sistema del welfare nel Paese. «L’azione virtuosa del singolo rivolta agli altri, tanto più a coloro che sono in una posizione di maggiore fragilità, è un mattone per l’edificio dello Stato»: il premier Giuseppe Conte, in occasione della Giornata del volontariato, aveva usato una immagine molto efficace per valorizzare il ruolo di queste reti. A maggior ragione, dunque, bisogna proteggere il «mattone» per evitare che l’edificio crolli. Sostenere chi fa economia sociale e solidale è anche un primo segnale per indicare la via d’uscita da questo tunnel. Coinvolgerli nelle scelte strategiche e di visione sarebbe molto opportuno: perché nel momento in cui la crisi sarà passata bisognerà ricostruire il tessuto sociale del Paese e serviranno l’energia, la passione, la competenza e la capacità solidale di queste cittadine e cittadini. Non lasciamoli soli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA