Fuori dalla lotta scudetto l’inter punta sull’europa ma ora c’è il caso Eriksen
Nerazzurri in frenata, il danese non è inserito
Lo scudetto ha chiuso le porte in faccia all’inter. Il tecnico Antonio Conte ha certificato un divario incolmabile. «La differenza con la Juventus sta nei due scontri diretti, li abbiamo persi entrambi. Tra noi e loro resta un gap, il k.o. non ci deve sconfortare».
Impossibile non abbattersi. Il morale era a terra ad Appiano Gentile. Si è vista una differenza lampante, non solo a livello qualitativo, ma anche di gruppo. La Juve può contare su una base storica abituata a disputare certe partite, a non sbagliarle. Ha individualità, calciatori esperti come Bonucci, Chiellini, Buffon, Pjanic, Ronaldo, capaci di trainare, soprattutto in certi big match, il resto della truppa. All’inter certe figure mancano, il gruppo non è fatto di vincenti, ma di giocatori che devono ancora fare il salto per diventare top player, come disse Conte a inizio stagione. Insomma non c’è l’abitudine a lottare ad alti livelli.
Chi avrebbe dovuto aggiungere qualità è il danese Christian Eriksen. Il centrocampista però è ancora un corpo estraneo. Non dà sufficienti garanzie, soprattutto deve cambiare atteggiamento. È arrivato come l’arma in più, sta diventando un boomerang. La stagione dell’inter ha preso una piega difficile, la sconfitta di Torino ha sancito l’addio allo scudetto, la Coppa Italia resta in sospeso, rimane l’europa League diventato obiettivo primario. Eriksen è da più di un mese in Italia, ma finora ha sempre tenuto lo stesso atteggiamento, soprattutto in campo. Che la squadra sia in vantaggio o costretta a rimontare il centrocampista gioca con la stessa intensità e questo l’inter, che rispetto all’andata ha 10 punti in meno, non se lo può permettere. Finora è stato titolare soltanto in tre occasioni: in campionato a Udine e nella doppia sfida con il Ludogorets, quando trovò anche la prima rete in nerazzurro. Corteggiato per un mese, pagato 20 milioni, presentato alla Scala come il più importante degli acquisti, il danese si aspettava forse di entrare da subito nella formazione titolare. Conte però non è né un marziano né un autolesionista, conosce il valore del giocatore, ma anche i suoi attuali limiti. Giovedì in coppa contro il Getafe potrebbe partire dall’inizio, per provare a trasformarsi da caso in risorsa.
In difficoltà Christian Eriksen, 28 anni, acquistato a gennaio per 20 milioni dal Tottenham, non è ancora entrato negli schemi di Conte (Getty Images)