Corriere della Sera

Non solo la carta Dybala La svolta di Sarri arriva nel cuore della Juventus

Bentancur per Pjanic la chiave contro l’inter

- Paolo Tomaselli

E se fosse davvero la svolta buona per la Juve? È difficile dirlo perché il contesto è più che mai precario e anche perché altre volte la squadra di Sarri aveva dato l’impression­e di aver trovato la formula giusta. Ma di sicuro la vittoria sull’inter assomiglia a qualcosa di nuovo: per l’atteggiame­nto, per il gioco (per lunghi tratti) e soprattutt­o per le scelte legate agli interpreti.

La questione centrale non sembra ridursi al dibattito su Dybala: con la sua magia di esterno che ha chiuso la partita contro l’inter di Lukaku — con il quale in estate ha rischiato di essere scambiato — l’argentino ha dimostrato che la scelta del «dodicesimo uomo» è una strategia definita. E a turno, lui, Higuain e Costa possono interpreta­re al meglio questo ruolo.

La vera novità riguarda il cuore del gioco, perché la prima volta Bentancur è stato scelto al posto di Pjanic, che si è accomodato in panchina. In discussion­e non ci sono le doti del bosniaco, ma la sua capacità di interpreta­re al meglio quello che chiede Sarri: difendere-attaccando e muovere la palla velocement­e, sono i due principi chiave per l’allenatore e sono naufragati a febbraio.

Bentancur assicura più ritmo, oltre a una maggiore solidità in copertura. Per Allegri, che lo stimava molto, l’uruguaiano dove migliorare nel cosiddetto gioco lungo: il lancio — lunghissim­o — con cui l’ex Boca ha pescato Dybala rappresent­a in questo senso un segnale di maturazion­e, tecnica e di personalit­à, notevole.

Tutto si risolve quindi col cambio di regista? No, perché tutte le «colpe» del centrocamp­o non ricadono ovviamente su Pjanic: Ramsey e Matuidi come mezzali, se sono in buona condizione, garantisco­no idee, giocate e solidità ben distribuit­e tra i due. Il gallese ha segnato ancora e ha duettato con Dybala nell’occasione del raddoppio. Il francese ha ricordato che quando unisce la qualità alla quantità non teme confronti, almeno con Rabiot. Senza dimenticar­e che è tornato a disposizio­ne anche Khedira, non uno qualsiasi. L’abbondanza, in vista dell’unica partita rimasta nel calendario di marzo, quella fondamenta­le con il Lione, è un fattore chiave. Ma la chiarezza di certe scelte, lo è ancora di più.

Precario Paulo Dybala, 26 anni, ha segnato 13 gol stagionali — uno ogni 160’ — ed è entrato 12 volte dalla panchina tra serie A e Champions (Getty Images)

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