Non solo la carta Dybala La svolta di Sarri arriva nel cuore della Juventus
Bentancur per Pjanic la chiave contro l’inter
E se fosse davvero la svolta buona per la Juve? È difficile dirlo perché il contesto è più che mai precario e anche perché altre volte la squadra di Sarri aveva dato l’impressione di aver trovato la formula giusta. Ma di sicuro la vittoria sull’inter assomiglia a qualcosa di nuovo: per l’atteggiamento, per il gioco (per lunghi tratti) e soprattutto per le scelte legate agli interpreti.
La questione centrale non sembra ridursi al dibattito su Dybala: con la sua magia di esterno che ha chiuso la partita contro l’inter di Lukaku — con il quale in estate ha rischiato di essere scambiato — l’argentino ha dimostrato che la scelta del «dodicesimo uomo» è una strategia definita. E a turno, lui, Higuain e Costa possono interpretare al meglio questo ruolo.
La vera novità riguarda il cuore del gioco, perché la prima volta Bentancur è stato scelto al posto di Pjanic, che si è accomodato in panchina. In discussione non ci sono le doti del bosniaco, ma la sua capacità di interpretare al meglio quello che chiede Sarri: difendere-attaccando e muovere la palla velocemente, sono i due principi chiave per l’allenatore e sono naufragati a febbraio.
Bentancur assicura più ritmo, oltre a una maggiore solidità in copertura. Per Allegri, che lo stimava molto, l’uruguaiano dove migliorare nel cosiddetto gioco lungo: il lancio — lunghissimo — con cui l’ex Boca ha pescato Dybala rappresenta in questo senso un segnale di maturazione, tecnica e di personalità, notevole.
Tutto si risolve quindi col cambio di regista? No, perché tutte le «colpe» del centrocampo non ricadono ovviamente su Pjanic: Ramsey e Matuidi come mezzali, se sono in buona condizione, garantiscono idee, giocate e solidità ben distribuite tra i due. Il gallese ha segnato ancora e ha duettato con Dybala nell’occasione del raddoppio. Il francese ha ricordato che quando unisce la qualità alla quantità non teme confronti, almeno con Rabiot. Senza dimenticare che è tornato a disposizione anche Khedira, non uno qualsiasi. L’abbondanza, in vista dell’unica partita rimasta nel calendario di marzo, quella fondamentale con il Lione, è un fattore chiave. Ma la chiarezza di certe scelte, lo è ancora di più.
Precario Paulo Dybala, 26 anni, ha segnato 13 gol stagionali — uno ogni 160’ — ed è entrato 12 volte dalla panchina tra serie A e Champions (Getty Images)