Rai Cultura, nuovo palinsesto per aiutare le istituzioni scolastiche
L’ idea che la Rai venisse incontro agli studenti delle elementari e medie con una programmazione ispirata a «Telescuola» (erano gli anni 50) ha suscitato molti commenti da parte dei lettori. Ne hanno anche scritto ieri sul Corriere Pierluigi Battista (all’epoca parte in causa, come studente, del grandioso esperimento), Paolo Di Stefano e Luciano Fontana ha lasciato quasi tutto il suo spazio di «Lettere al direttore» a un professore che si interrogava sull’insegnamento a distanza. Il problema esiste e va affrontato.
Nell’emergenza coronavirus, che ha portato alla chiusura di scuole e università, Rai Cultura propone nuove e lodevoli iniziative a supporto delle istituzioni scolastiche. Intanto su Rai Scuola (canale 146 Dt, 133 di Tivusat e 806 di Sky Italia) sono state aggiunte al normale palinsesto altre 5 ore di trasmissione articolate per materie dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14, con replica al pomeriggio.
Da ieri, poi, Rai Cultura ha arricchito i palinsesti di Rai5 e Rai Storia. Tanto per fare un esempio, ogni giorno, alle 15.00 arriva «Viva la Storia»: 24 puntate costruite con e per gli studenti, dalle elementari ai licei. Un programma fatto di domande e risposte su un tema principale, con l’aiuto di storici ed esperti: dall’alimentazione all’istruzione, dai mezzi di trasporto alla medicina, dalla comunicazione all’arte. Inoltre, l’abbiamo già ricordato, sui siti della Rai e su Raiplay, c’è una quantità di materiale didattico da fare invidia a qualunque network internazionale. Anche Rai3 parla di letteratura italiana con le appassionanti 20 puntate di Edoardo Camurri.
Cosa aveva in più «Telescuola» e cosa servirebbe oggi? Più che una programmazione un programma. Per il tempo necessario (speriamo non molto lungo) alcuni maestri-conduttori dovrebbero indirizzare gli studenti-spettatori, specificare classi e materie, imporre ai ragazzi un’affabile disciplina. Come a scuola.