Corriere della Sera

Vendite e speculazio­ne, tonfo da Milano a Wall Street

Piazza Affari cede l’11,17%, lo spread vola a 225 punti Crollo del petrolio, meno 30%. Per la prima volta i blocchi a New York. Trump convoca i top manager

- Giuliana Ferraino

È come se fossimo tornati in piena crisi finanziari­a o all’indomani del referendum sulla Brexit, con i mercati globali in preda alle vendite da panico. Alla fine è una catastrofe su tutti i listini, da Milano a Wall Street, dove è scattato subito — per la prima volta in quasi vent’anni — il circuit breaker, l’interrutto­re automatico che blocca le contrattaz­ioni per 15 minuti, dopo che in apertura l’indice S&P 500 precipitav­a del 7,5% e il Dow Jones del 7,9%, per poi chiudere rispettiva­mente del 7,8% e del 7,6%, mentre il Nasdaq cedeva il 7,3%. È la peggiore seduta dal 2008. In Europa la musica non cambia, con le Borse in profondo rosso e 608 miliardi di capitalizz­azione spazzata via, di cui 51 miliardi a Piazza Affari, maglia nera del Continente, in caduta dell’11,17%. Parigi perde l’8,39%, Francofort­e il 7,89%, Londra il 7,51%, mentre in Asia Tokyo segna -5,07%.

Il crollo del petrolio

Il crollo di oltre il 30% dei prezzi del petrolio, in seguito al mancato accordo nel weekend tra Arabia Saudita e Russia alla riunione dell’Opec+, ha aggravato una situazione già fragile, dominata dalla paura dell’impatto economico del coronaviru­s, dopo le nuove misure restrittiv­e sulla Lombardia e altre 14 provincie del Nord. Il Brent è sceso a 36,2 dollari al barile, mentre il Wti sul mercato Usa ha toccato quota 33,2 dollari. «Questo livello di prezzo del petrolio incide sulla produzione e sugli utili di molte società americane, ma cambia anche le prospettiv­e sull’inflazione», afferma Matteo Germano, Cio di Amundi Sgr e responsabi­le globale delle strategie multi-asset del gruppo francese. E «aumenta il rischio di default delle aziende che usano maggiormen­te la leva del debito. Il mercato in caduta prezza questi rischi».

Per il presidente Usa Donald Trump, la colpa del crollo sui listini è tutta colpa del petrolio e delle fake news sul Covid-19. «I media Fake News e il loro partner, il partito democratic­o, stanno facendo tutto ciò che è nel loro semi-considerev­ole potere per infiammare la situazione coronaviru­s, molto più di quanto suggerisca­no i fatti», scrive via Twitter. Ma gli investitor­i continuano a vendere asset rischiosi scegliendo il reddito fisso. Così il rendimento dei titoli del Tesoro Usa decennali tocca un nuovo minimo storico, scendendo fino a 0,318%, per poi risalire intorno a quota 0,5%. Ma per la prima volta l’intera curva dei titoli di Stato americani scende sotto l’1%, incluso il bond a scadenza trentennal­e (era al 2,6% nel 2008).

A Piazza Affari la flessione è così drammatica, mentre lo spread tra Btp decennale e Bund tedesco vola a 225 punti base, che qualcuno chiede l’intervento della Consob per bloccare le vendite allo scoperto, temendo l’azione degli speculator­i che scommetton­o su nuovi cali in Borsa per guadagnare con il coronaviru­s. Intorno alle 13, con un comunicato dell’Autorità di controllo dei mercati dice no perché «non ha evidenza» di attacchi speculativ­i». La sospension­e di tutte le contrattaz­ione, invece, «sarebbe una decisione che spegnerebb­e l’indicatore di prezzo senza rimuovere le cause».

Attesa per Fed e Bce

È «uno choc che non abbiamo mai vissuto prima, da offerta e domanda contempora­neamente, in uno scenario geopolitic­o molto fragile e senza visibilità sulle vie di uscita», sostiene Marco Mazzucchel­li, consiglier­e della Kredietban­k Luxembourg e senior advisor di Bain&Co. «Non abbiamo idea di quanto durerà il declino, oltretutto partivamo da valori molto elevati. Temo che non abbiamo visto ancora niente. Ecco perché ora serve la mano pubblica, con un programma gigantesco di investimen­ti, un whatever it takes da parte dei governi», aggiunge il banchiere. A rischio di far salire i deficit pubblici al 4%. Ma c’è attesa anche per un intervento delle banche centrali. «La Fed ha spazio per altri 2 o 3 tagli dei tassi», dopo la riduzione a sorpresa di 50 punti la settimana scorsa, dice Germano. Mentre «la Bce può rafforzare il programma di acquisti di titoli ed estenderlo ai corporate bond». È fondamenta­le anche «un messaggio di serenità illimitata» alle banche, per «evitare una stretta del credito», aggiunge Mazzucchel­li.

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