Corriere della Sera

«L’europa sia zona rossa»

Salvini: da parte dell’esecutivo mancanza di coraggio Il commissari­o? Vedendo Conte non ho insistito so che con lui è facile incorrere nel reato di lesa maestà

- di Marco Cremonesi

I l leader della Lega, Matteo Salvini, al Corriere: «ora tutta l’europa diventi zona rossa. C’è una guerra commercial­e per colpire l’italia».

MILANO «Se l’europa esistesse, lunedì si costituire­bbe una zona rossa europea. E guardi che non lo dico io, ma imprendito­ri con aziende dai fatturati miliardari». Matteo Salvini non è uscito soddisfatt­o da Palazzo Chigi dopo l’incontro delle opposizion­i con il premier Giuseppe Conte. Proprio per «la mancanza di coraggio» nei confronti «degli italiani e dell’unione europea». Tutta l’europa che non può uscire di casa?

«Ma sì. Non soltanto perché il virus è una minaccia che va affrontata con la determinaz­ione necessaria. Ma anche, me lo lasci dire, per evitare lo squallore delle guerre commercial­i che si stanno preparando». Chi le sta preparando?

«C’è chi dice che sui formaggi italiani servano controlli supplement­ari, chi vuole la disinfezio­ne delle ruote dei tir, chi vuole lo stop all’importazio­ne di mobili e macchinari italiani... Il virus non passa da questo, e del resto si va estendendo in parecchi Paesi. Allora, mi chiedo perché non pensare a una zona rossa europea: e in aprile si riparte senza che qualcuno ti abbia fregato il Parmigiano, il Salone del mobile o altro».

Lei ha definito «quasi nulla» il risultato dell’incontro con Conte. Perché?

«Perché si ha paura di fare quel che è necessario. Su tutto ci hanno risposto “adesso vediamo...”. Il risultato è da vedere: autocertif­icazioni che fanno ridere, normative diverse qui è là. Oggi il governator­e campano De Luca ha chiuso i parrucchie­ri. E a Roma, no? Verona e Mantova avevano regole diverse, anche se sono attaccate». Insomma, nessun risultato?

«Guardi, io sono contento di aver chiamato il premier, di aver sentito Zingaretti e Speranza, di aver comunicato via Whatsapp con Crimi: è il momento di condivider­e idee e soluzioni. Ma proprio perché le nostre erano condivise con associazio­ni economiche e territori, mi sarei aspettato risposte più pronte di quelle che arriverebb­ero a Casa Salvini. E mi lasci aggiungere...». Prego...

«La Lombardia e il Veneto oggi sono le regioni più colpite. Ma se il virus si diffondess­e in Calabria o Campania, o altre regioni dai sistemi sanitari più fragili, saremmo al disastro. Anche per questo ha senso chiudere in maniera decisa per una ventina di giorni, e lo sarebbe anche dal punto di vista economico. E così, invece della zona rossa si continua ad avere la zona

arancione».

Perché dice che sarebbe più razionale anche dal punto di vista economico?

«Perché tutti, le persone come i mercati, hanno bisogno di certezze. Ci ha fatto caso? Anche la Borsa, quando si annunciava la zona rossa, aveva cominciato a recuperare. Poi, quando si è capito che era solo la zona arancione, hanno ricomincia­to a perdere». Ma quali risorse dovrà trovare lo Stato?

«Serve una garanzia economica da 50 miliardi, sapendo che forse non basteranno. Quando io parlai di 10, mi diedero del matto. Oggi, sono insufficie­nti. Però, occorre uno Stato che sappia dire: tu chiudi tutto e io ti copro. Gli italiani capirebber­o. Ma se serve 10, devi dare 10. Se serve 1.000 devi dare 1000. Del resto, la Germania diede 300 miliardi per salvare le sue banche».

Dica la verità: andare al governo oggi, o a breve, sarebbe un lavoraccio…

«Dice? Io credo che l’italia avrebbe bisogno oggi più che mai di un governo in grado di andare ai tavoli europei con grande determinaz­ione».

Lunedì l’eurogruppo ha in agenda l’approvazio­ne del Mes. Il premier vi ha comunicato qualcosa al riguardo?

«Il Mes all’ordine del giorno è al punto 1, il Coronaviru­s al punto 3. Ho fatto io la domanda secca: è vero che l’italia chiederà il rinvio? Gualtieri ci ha risposto: “Vi faremo sapere”. Ma sarebbe peggio di una truffa se si approvasse, mentre siamo alle prese con il virus, un trattato che aiuta le banche tedesche».

Le opposizion­i chiedevano anche un commissari­o unico per l’emergenza virus. Novità in vista?

«Guardi, a essere onesti, non ho insistito più di tanto. Conoscendo Conte, sappiamo che è facile incorrere nel reato di lesa maestà. E così, dato che non abbiamo nomi da suggerire, non abbiamo insistito. E invece, ci starebbe un commissari­o all’emergenza carceri. Commissari­are Bonafede ci sta, non mi pare normale in un momento come questo l’avere 30 carceri in rivolta con morti, feriti ed evasi».

 Palazzo Chigi ha paura di fare quel che serve: De Luca in Campania ha chiuso i parrucchie­ri. E a Roma, no? 

Se il virus si diffondess­e in Calabria, Campania, o in altre regioni dai sistemi sanitari più fragili, saremmo al disastro

 Servono 50 miliardi, e forse non basteranno Quando io parlai di 10, mi diedero del matto: oggi, sono insufficie­nti

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Una tenda sterile attrezzata per il triage, il primo controllo medico, all’ospedale Policlinic­o Tor Vergata
A Roma Una tenda sterile attrezzata per il triage, il primo controllo medico, all’ospedale Policlinic­o Tor Vergata

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