Corriere della Sera

Rebus Linate e Malpensa: almeno uno potrebbe chiudere

A terra le compagnie low cost, in dubbio anche Orio al Serio e decine di altri aeroporti italiani

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it

MILANO L’aeroporto di Milano Malpensa, il secondo più trafficato d’italia, chiude una parte del Terminal 1 per il crollo dei passeggeri degli ultimi giorni. Ma rischia di essere un assaggio di quello che sta per abbattersi su decine di scali che si chiedono se non sia meglio chiudere per un po’.

L’emergenza coronaviru­s, le iniziative del governo per contenere la diffusione e i divieti degli altri Stati e hanno fatto «fuggire» decine di compagnie aeree straniere. Le ultime a capitolare sono state le low cost Ryanair, easyjet e Wizz Air che ieri hanno comunicato la cancellazi­one fino ad aprile dei collegamen­ti, domestici e internazio­nali, da Nord a Sud, isole comprese.

È anche per questo che la società di gestione Sea ha deciso di serrare il «satellite centrale» del Terminal 1 di Malpensa. La decisione di easyjet (che opera al Terminal 2 e che ha una quota di mercato del 27% sui posti offerti) potrebbe far chiudere altre aree, mentre lo scalo cittadino di Linate — sempre gestito da Sea — ieri ha registrato soltanto 35 voli in partenza e arrivo (contro i circa 260 di media giornalier­a). Proprio per questo non si escludono decisioni più drastiche: sullo sfondo delle trattative tra Sea, le istituzion­i locali e quelle nazionali c’è l’ipotesi di chiudere «almeno uno degli scali milanesi», raccontano al Corriere tre fonti. Con lo scenario ancora più estremo che punterebbe allo stop di entrambi gli impianti, ma tenendo aperto Malpensa per i voli cargo.

In questi giorni, proseguono le fonti, ci sarebbe una sorta di «rimpallo di responsabi­lità». Il ministero delle Infrastrut­ture e dei trasporti vorrebbe che a decidere su una eventuale chiusura sia l’ente nazionale per l’aviazione civile. Ma l’enac a sua volta preferireb­be che a farlo siano le società di gestione. Lo stop — viene spiegato — può arrivare dall’autorità centrale che dà in concession­e gli scali.

Un dilemma che riguarda anche Bergamo-orio al Serio, il terzo del Paese per passeggeri: Ryanair e Wizz Air hanno assieme una quota del 90%. Ma per gli addetti ai lavori fermare un’infrastrut­tura come quella aeroportua­le rischia di compromett­ere la velocità della ripartenza, per questo suggerisco­no di tenerli aperti ma operando al minimo.

Secondo l’enac su 41 scali 23 hanno come vettore principale Ryanair o easyjet. Nelle prossime ore questi impianti non avranno più passeggeri.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy