Dal Nord alle seconde case al mare Denunciati i primi «fuggiaschi»
Provvedimenti in tutta Italia. In 48 a un funerale ad Agrigento
ROMA Un corteo funebre con 48 persone ad Agrigento, una festa di laurea per 10 invitati in un parco nel milanese, cinque escursionisti nel chietino, 30 anarchici che manifestavano a Roma per l’indulto. Le violazioni alle norme anti contagio, e le conseguenti denunce per gli autori, offrono una casistica amplissima, fatta di sottovalutazioni, furberie, ignoranza delle regole.
Fra i fuggiaschi denunciati c’è chi non ha voluto rinunciare a una visita alla fidanzata, è successo a Firenze, ma anche chi si è allontanato dall’ospedale in attesa della risposta del tampone che lui stesso aveva richiesto (è capitato al San Giovanni di Roma, per fortuna era negativo). La storia degli ultimi giorni, fra tensione e ricerca di un posto dove passare il periodo in isolamento, racconta anche di tentativi di raggiungere dal Nord Italia le seconde case in Sardegna, Sicilia e Calabria. L’allarme è scattato all’isola d’elba e in molte altre località balneari, Liguria compresa, non in grado di far fronte a eventuali contagi diffusi. A Bologna sono stati fermati due giovani di Parma che volevano volare in Spagna. Mentre in Toscana sono state rintracciate sei persone scomparse dall’area rossa di Codogno e ieri il governatore Enrico Rossi ha firmato l’ordinanza per far tornare a casa chi nelle utime due settimane è arrivato dai focolai del nord Italia.
I denunciati per aver violato l’ordine dell’autorità di pubblica sicurezza di rimanere nei propri Comuni di residenza, in caso di recidiva potrebbero essere arrestati e condannati a tre mesi o 206 euro. Pene più alte se il loro comportamento provoca rischi ulteriori alla salute.
Ma la lista di chi ha infranto le recenti norme (solo ieri nove in Piemonte) comprende anche i dieci gestori dei locali di Campo de’ Fiori, via del Tritone, via Arenula nel centro storico di Roma, rimasti aperti favorendo così gli assembramenti di clienti (sono stati deferiti non solo all’autorità giudiziaria ma anche alla prefettura). Tante denunce anche