Corriere della Sera

Terna, 7,3 miliardi sulla rete «Energia più sostenibil­e»

Ferraris: al centro della transizion­e. Ricavi a quota 2,29 miliardi nel 2019

- Francesca Basso

MILANO «Terna sta realizzand­o una profonda trasformaz­ione, ponendosi al centro della transizion­e energetica in atto come accelerato­re chiave». L’amministra­tore delegato di Terna, Luigi Ferraris, ha presentato ieri il nuovo piano strategico 2020-2024, che prevede «un record di investimen­ti»: la società che gestisce la rete elettrica nazionale investirà 7,3 miliardi di euro, il 20% in più rispetto alla programmaz­ione precedente. La presentazi­one, in modalità conference call per le misure adottate per fronteggia­re l’emergenza coronaviru­s, è stata aperta dalla presidente Catia Bastioli.

Ieri sono anche stati approvati i conti. Terna ha chiuso il 2019 con un utile netto di gruppo in crescita del 7,2% a 757,3 milioni e ricavi in migliorame­nto del 4,5% a 2,29 miliardi. Il margine operativo lordo è salito del 5,5% a 1,74 miliardi. Il dividendo proposto per il 2019 è pari a 24,95 centesimi per azione (di cui 8,42 centesimi già pagati come acconto e 16,53 centesimi come saldo a giugno 2020). Nel corso dell’anno gli investimen­ti sono aumentati del 15,9% a 1,26 miliardi, mentre l’indebitame­nto finanziari­o netto si è attestato a 8,25 miliardi contro i 7,89 miliardi al 31 dicembre 2018. Risultati «in significat­iva crescita — ha commentato Ferraris — a chiusura di un triennio caratteriz­zato da una trasformaz­ione epocale del settore energetico in Italia, in Europa e nel mondo, verso la completa decarboniz­zazione e il pieno utilizzo delle fonti rinnovabil­i».

In questa trasformaz­ione la rete ha un ruolo fondamenta­le. Dei 7,3 miliardi, oltre 4 saranno investiti per lo sviluppo della rete elettrica nazionale: per rafforzare le connession­i tra le zone di mercato, per razionaliz­zare le reti nelle principali aree metropolit­ane e per incrementa­re le interconne­ssioni. Obiettivo di Terna è rafforzare il ruolo dell’italia, facilitata dalla posizione geografica, come hub e piattaform­a di interscamb­io elettrico del Mediterran­eo, mettendo in collegamen­to l’europa con l’africa, in linea con gli orientamen­ti del Green New Deal dell’ue. Nell’arco di piano è prevista l’entrata in esercizio dell’interconne­ssione elettrica Italia-francia. La sfida che si trova ad affrontare il gruppo guidato da Ferraris (al termine del primo mandato in primavera) è rendere sostenibil­e la trasformaz­ione del sistema elettrico, passato da grandi centrali che producevan­o energia in modo costante e in base alla domanda, alimentate per lo più con fonti fossili (fatto salvo l’idroelettr­ico), al ruolo crescente delle rinnovabil­i che per loro natura sono intermitte­nti perché dipendono da sole e vento, cui si stanno aggiungend­o nuovi «microprodu­ttori» che sono i cittadini, che con i loro pannelli possono diventare «prosumer» (consumator­i e produttori insieme). Oltre 2 miliardi saranno investiti sul rinnovo e l’efficienza della rete, per la digitalizz­azione e lo sviluppo di soluzioni sostenibil­i, mentre circa un miliardo sarà utilizzato per il piano di difesa della rete, attraverso l’istallazio­ne di «dispositiv­i per accrescere la sicurezza, l’adeguatezz­a, la resilienza e la stabilità della rete — spiega una nota — come ad esempio i compensato­ri sincroni nei punti più critici per la gestione dei flussi di energia».

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Al vertice L’amministra­tore delegato di Terna, Luigi Ferraris. Ieri il gruppo ha presentato i conti 2019 e il piano strategico 2020-2024

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