Corriere della Sera

L’economia circolare del più grande rifiuto al mondo

È uno speciale pneumatico da sei tonnellate di gomma e acciaio riciclato dall’italiana Hypertym

- di Alessia Cruciani

Un esempio di economia circolare che più circolare non si può. Ne sono protagonis­ti gli Otr (Off the road), pneumatici giganti usati dai camion per il trasporto di tonnellate di materiali nelle miniere. Tanto per chiarire, quelli usati sulle nostre vetture misurano circa 17 pollici mentre questi super copertoni vanno dai 48 ai 63. Pesano sei tonnellate l’uno – anche perché contengono una quantità di acciaio armonico - e per ogni camion ce ne vogliono sei. Il prezzo è proporzion­ale alla dimensione: 700.000 dollari per un treno di gomme, da sostituire due volte l’anno. A questo punto che fine fa quello che viene definito il più grande rifiuto al mondo? Fino a poco tempo fa si vedevano questi pneumatici accatastat­i da qualche parte, rotti e di sicuro non si riciclavan­o né plastica né acciaio. Perché non esisteva una macchina capace di ridurli per bene in pezzi più piccoli, smaltibili.

Per risolvere il problema è sceso in campo l’imprendito­re Tullio Angheben, 51enne di Rovereto, fondando la società Hofburg e chiamando come Coo un altro trentino, Marco Gabrielli, che nel 2015 aveva prodotto e consegnato in una delle più grandi miniere a cielo aperto della Colombia un impianto fisso per il recupero dei materiali. Insieme all’ingegnere Giovanni Barozzi (Cto di Hofburg) hanno brevettato a dicembre Hypertym, un nuovo macchinari­o mobile e compatto.

Angheben, pianista classico e jazz, usa la passione per la musica come veicolo per conoscere persone e prendere contatti. «Non faccio altro che trovare persone con cui “suonare” insieme in modo armonico», ha spiegato ricordando una carriera che va dalle esperienze nel tessile, all’immobiliar­e, al settore agricoloim­mobiliare, fino a società per realizzare strutture in acciaio e facciate continue in Qatar, dove è tuttora residente. All’economia circolare si era avvicinato nel 2017 creando a Chicago la società Safepower1 e rilevando la start up Greenrail, nata nel Polihub di Milano, che aveva ottenuto commesse per 75 milioni di dollari dalle ferrovie americane per la vendita di traverse in calcestruz­zo rivestite con la gomma riciclata dalle carcasse dei pneumatici.

L’ultima nata, Hypertym, è invece una macchina che può essere posata su qualsiasi rimorchio e su cui si posiziona il pneumatico al centro tramite una gru. A quel punto si attiva una prima lama che divide il copertone in due ciambelle, mentre una seconda lama li taglia a spicchi da 80-100 kg, scorporand­o la gomma dall’acciaio. Adesso tutto può essere movimentat­o più agevolment­e.

«Le miniere che possono essere interessat­e sono circa 3.600 e tutte extra Ue - chiarisce l’imprendito­re - Le prime macchine sono prodotte in Italia, poi dovremmo spostarci in Serbia. Pensiamo di avere un giro d’affari di cento milioni di dollari nei prossimi tre-quattro anni con marginalit­à importanti (ebitda del 30%). Abbiamo le prime richieste da Sudafrica e Australia e ogni macchina è venduta sui 780.000 euro. Meno di quelle usate finora: costano oltre un milione e sono meno innovative».

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