Milano e Wall Street in netta ripresa Visco: paracadute della Bce sui Btp
Piazza Affari guadagna il 7% dopo i chiarimenti di Francoforte sull’acquisto di titoli pubblici e privati Trump rassicura i mercati, New York sale del 9%
Ci hanno provato tutti a rimettere «il genio nella lampada» dopo che le parole di Christine Lagarde — «la Bce non è lì per contenere lo spread» — avevano fatto precipitare giovedì i mercati europei e scatenare le proteste dell’italia, in testa il presidente Sergio Mattarella. La stessa Lagarde era dovuta tornare a chiarire che non lascerà sola l’italia. L’auspicato effetto rimbalzo c’è stato ma il -17% di Piazza Affari di giovedì resta il peggior crollo della sua storia.
Milano ha chiuso ieri con un +7% recuperando solo parte delle perdite. Rialzi anche a Parigi, Madrid, Francoforte e Londra, ma più contenuti. Lo spread in particolare si è contratto a metà mattina, chiudendo a 251 punti dopo le parole rassicuranti del governatore della Banca d’italia, Ignazio Visco, a Bloomberg in una doppia intervista in inglese e italiano.
I mercati, ha spiegato Visco, hanno «sottostimato» le decisioni della Bce. «Purtroppo c’è stata una difficoltà di comunicazione» ma «la sostanza è che noi interverremo con l’acquisto di titoli, pubblici e privati, laddove è necessario. Non ci sono ragioni per un aumento dei tassi, non c’è una spesa pubblica irresponsabile» ma per mettere a «posto una situazione particolare e grave». E i governi, ha aggiunto, possono e devono intervenire per sostenere i redditi di coloro che sono colpiti più direttamente dalla crisi.
Anche il governatore del Banco de Espana, Pablo Hernandez de Cos, è sulla stessa linea di Visco: «Se fosse necessario, potrebbe essere più dell’italia e domani qualcosa più di qualcosa d’altro. Compreremo qualsiasi cosa è necessario per evitare qualsiasi tipo di frammentazione finanziaria». In mattinata anche il capoeconomista della Bce, Philip Lane, era corso ai ripari ricordando i 120 miliardi in più del Quantitative Easing e il possibile taglio dei tassi. A questo si è aggiunto il paracadute aperto dalla Commissione Ue, che ha deciso di escludere dal deficit tutte le spese connesse all’emergenza Coronavirus. C’erano da rassicurare i mercati, da allontanare le speculazioni sulla tenuta del debito italiano che sarà messo a dura prova dalla crisi.
Bankitalia Il governatore Visco: dalla Bce difficolta di comunicazione ma noi compreremo Btp
Resta comunque un bilancio pesante, dopo la prima settimana di blocco dell’italia: -23% rispetto a venerdì scorso, 130 miliardi di capitalizzazione sfumata, e -36,4% (205 miliardi bruciati) dallo scoppio dell’epidemia. Al rimbalzo dei mercati ha contribuito anche il divieto di vendite allo scoperto imposto dalla Consob su 85 titoli italiani e dalla spagnola Cnmv su 69 titoli. Per il presidente Consob, Paolo Savona, giovedì la speculazione ha agito con il record di un milione di contratti, il 50% in più del giorno prima.
L’agenzia di rating S&P Global ha previsto per l’italia una recessione a -0,3% nel 2020, con un rimbalzo dell’1% del Pil nel 2021. E l’alto spread non aiuta: i rendimenti dei Btp si stanno allontanando da quelli, di fatto negativi, dei titoli sovrani degli altri Paesi. È la «frammentazione» dei sistemi finanziari contro cui si è battuto Visco e contro la quale Lane ha spiegato la linea Bce: «Siamo pronti a fare di più e ad adottare tutti i nostri strumenti» in risposta a situazioni di fuga dal rischio o shock di liquidità. Attualmente la Bce potrebbe comprare 20 miliardi in più di Btp. Ma la cifra, è stato assicurato, potrà salire in caso di necessità.
Il vero tema sarà far arrivare il denaro alle banche e da queste alle imprese. Secondo Lane, questo potrà ottenersi con la ripresa dei prestiti agevolati alle banche (Tltro) e — dal lato della vigilanza — con l’abbassamento dei vincoli di capitale alle banche. La gran parte del lavoro comunque, dicono i banchieri centrali, toccherà ai governi. Ieri la Germania l’ha fatto, con 550 miliardi di crediti alle imprese. «Ma non esiste limite massimo», ha detto il ministro delle finanze Olaf Scholz.
Lunedì la riprova dei mercati. La chiusura boom di Wall Street venerdì sera con lo S&P e il Nasdaq a +9,3% dopo che Donald Trump ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e promesso 50 miliardi di dollari per la crisi del Coronavirus, fa ben sperare i mercati: i governi scendono in campo. E investiranno.